“Oramai non passa giorno che qualche azienda vitivinicola non si rivolga a noi per chiederci aiuto contro i continui attacchi di caprioli e altri ungulati. La misura adesso è davvero colma e chi ha responsabilità di governo, dalla Regione fino al ministro dell’agricoltura deve intervenire. Oppure si assuma la responsabilità di dire che del nostro lavoro e dei nostri investimenti e dei nostri occupati non gli importa nulla”, così Ritano Baragli, presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini e vicepresidente FedAgriPesca Confcooperative Toscana, rilancia l’allarme sulla tenuta del settore vitivinicolo della Toscana aggredito dagli animali.
“La verità nessun politico pare abbia voglia di ascoltarla – aggiunge Baragli – ma i dati sono allarmanti. Dalle nostre ricerche ci risulta che oramai oltre il 40% della produzione è danneggiata o irrimediabilmente compromessa. Ci sono casi, da ultimo quello del coltivatore Maurizio Bonifazi che ha un’azienda agricola a Catigliano nel Comune di Gambassi Terme, che ha denunciato di aver già perso l’85% del proprio prodotto.
E’ evidente che per noi è una presa in giro quando ascoltiamo le istituzioni usare ancora verbi al futuro: vedremo, penseremo, studieremo, faremo. Serve un intervento qui e ora, perché qui e ora è il momento in cui le piante germogliano e le barbatelle sono continua preda dei caprioli col risultato che intere produzioni stanno finendo nelle pance di questi animali fatti crescere a dismisura così da mutare completamente il giusto equilibrio naturale di flora e fauna. Quell’equilibrio fa ricostruito e di questo deve occuparsi chi occupa le poltrone della politica”.