Il nuovo Ministero dell’Ambiente si è appresta a diventare sempre più “animalista”. Il neo-titolare del dicastero è il generale Sergio Costa, famoso per il suo impegno nel contrasto alla cosiddetta “terra dei fuochi”: nelle ultime ore è stato nominato anche il capo della segreteria. Si tratta di un nome che il mondo della caccia conosce fin troppo bene. Fulvio Mamone Capria. Capria è il presidente nazionale della LIPU, la Lega Italiana Protezione Uccelli che da sempre contrasta le attività dei cacciatori.
Proprio di lui si è parlato non molto tempo fa a causa di un servizio televisivo che ha fatto parecchia disinformazione. Verso la fine di aprile il Tg1 ha dedicato un servizio agli appassionati di bird-watching che sono soliti frequentare il Delta del Po. L’inviato del telegiornale ha intervistato Fulvio Mamone Capria, numero uno della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), il quale ha parlato di un numero spropositato per quel che riguarda gli abbattimenti illegali che avverrebbero ogni anno in Italia.
Il presidente dell’associazione animalista ha citato una cifra compresa tra i 5 e gli 8 milioni di uccelli selvatici, una vera e propria bufala resa pubblica per accattivarsi l’opinione pubblica. Anche la scorsa estate il presidente della LIPU aveva parlato addirittura di 40 milioni di animali uccisi a causa degli incendi, mentre a suo dire i cacciatori “assetati” di sangue durante la pre-apertura sarebbero 600mila.