Il Pettirosso è un piccolo uccello passeriforme appartenente alla fauna protetta
Il pettirosso (Erithacus rubecola) è lungo da 13 a 15 cm ed ha la fronte, i lati del capo, la gola ed il petto rosso arancio. Le parti superiori sono di un colore bruno oliva mentre l’addome è bianco; sia il becco che le zampe sono brune. Non c’è differenza fra soggetti di sesso diverso. I giovani non hanno il petto arancio e presentano numerose macchie bruno-scure e fulve. Raggiunge un peso massimo di 16 grammi. E’ un uccello dalla vivacità inesauribile.
Sul terreno si muove con una rapida successione di lunghi balzi, in posizione quasi curvata per un passo o due, poi si arresta in atteggiamento eretto, facendo vibrare talvolta ali e coda. Se incuriosito o eccitato, inclina rapidamente il corpo da lato a lato, movendo ali e coda. Il volo è solitamente lento e breve. Il pettirosso nidifica in quasi tutta l’Europa, dal Circolo polare artico al Mediterraneo. E abbondante durante il periodo delle migrazioni ed è nidificante nell’Asia minore, nel Turchestan, nell’Africa nord-occidentale, nelle Canarie e nelle Azzorre.
Presso il mar Caspio, nel Ghilan, vive una sottospecie l’Erithacus hircanus che ha tinte più accentuate, in particolare la rossa, di quello comune. Esistono in Europa altre due sottospecie, una l’Erithacus r. melophilus, più grande, più scuro, olivastro e con il rosso più cupo della forma tipo. Esse abitano rispettivamente la Sardegna e la Corsica, l’Inghilterra e sembra anche il Belgio, parzialmente.
Territorio, carattere e canto
Il pettirosso è geloso del territorio da lui scelto e non permette ad alcuno di introdurvisi. Gli individui della stessa specie che si arrischiano ad oltrepassare i confini vengono accolti dal proprietario con pantomime di lotta. Con versi ostili il legittimo proprietario fa intendere agli intrusi che hanno invaso il suo territorio e quindi devono andarsene. Spesso l’ospite non gradito comprende la situazione e se ne va.
La via è libera soltanto alla femmina già alla fine dell’inverno. Essa viene accolta dal maschio con un canto soave e dolce composto di trilli che emette saltellando a piè pari con il corpo dritto, le ali pendenti e la coda alzata o orizzontale ubbidendo ad un certo ritmo. Il suo canto gli vale l’appellativo «usignolo del verno».
Dove e quando nidifica
Il pettirosso può essere considerato un migratore di doppio passo (ottobre/marzo), stanziale ed erratico. Si trova un po’ ovunque, ma particolarmente frequenta i boschi, i macchioni, le siepi, le sponde dei torrentelli, i giardini, i viali; gli orti, i parchi cittadini, ecc.
Il nido viene collocato in una buchetta di un declivio, tra le radici sporgenti di un grosso albero o in una cavità dello stesso o di un muro tra l’edera, sul suolo o a breve altezza da questo. La femmina è l’esclusiva artefice del nido che, ben nascosto e mimetizzato con l’ambiente che lo circonda, è formato con materiale vario: foglie secche, radichette, crini, muschio, qualche piuma, ecc.
La nidificazione che avviene in generale due volte all’anno da marzo a luglio. Ogni nido contiene da 4 a 6 uova di color biancosporco-crema e la cui incubazione dura circa 13-14 giorni.
I piccoli nati vengono nutriti per i primi 4-5 giorni dalla madre con insetti, poi interviene anche il padre che, fino a 15-18 giorni, periodo dopo il quale i piccoli lasceranno il nido. integrerà l’alimentazione base anche con bacche e frutti selvatici. Dopo tale periodo il maschio si occuperà dei giovani ancora per un certo tempo, la femmina cercherà un luogo in cui collocarvi un nuovo nido.