Pochi giorni fa si era parlato della gestione della fauna selvatica e dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto che prevede il controllo di ogni specie da parte dei cacciatori. I Verdi, futuri alleati del Partito Democratico, hanno però annunciato la decisione di quest’ultimo di ritirare l’emendamento denominato “caccia selvaggia” per condizionare l’opinione pubblica. Secondo il partito del “sole che ride”, la norma avrebbe reso possibili abbattimenti senza alcun limite e non ci sarebbe stata regolamentazione nell’attività venatoria.
Verdi e PD si sono confrontati sull’argomento e si è capito che un emendamento del genere avrebbe fatto iniziare nel peggiore dei modi l’alleanza politica. Nello specifico, gli emendamenti ritirati che riguardano la fauna selvatica sono due. Si parla già di una grande vittoria per l’ambientalismo, ma occorre ricordare che prima del decreto era stata approvata la proposta del Ministero dell’Ambiente per consentire ai cacciatori di partecipare ai piani di controllo di ogni specie di fauna selvatica nell’ambito della gestione e diffusione delle specie aliene invasive.
I piani, poi, sarebbero stati approvati ogni volta dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), un dettaglio raccontato in maniera completamente differente dai Verdi.