Tutelare non solo i cacciatori
Federcaccia Campania, visto il Decreto di perimetrazione e zonizzazione provvisoria del Parco Nazionale del Matese che ingloba i territori di 52 comuni (31 della regione Campania e 21 della regione Molise), per una superficie complessiva di 87897 ha (50679 ha della regione Campania e 32218 ha della regione Molise), è costretta ancora una volta a ricorrere all’autorità giudiziaria con azioni atte a tutelare non solo i cacciatori ma altresì gli agricoltori, gli allevatori, e tutti i cittadini che vivono in quei territori ricadenti nel perimetro del Parco, istituito senza il coinvolgimento partecipato delle comunità locali che a più riprese hanno manifestato la propria forte contrarietà.
Legge dello Stato
Federcaccia Campania ritiene che non sia stata svolta idonea attività istruttoria in ordine alla valutazione della superficie di territorio disponibile con riguardo alle aree di divieto sull’attività venatoria, in osservanza di quanto disposto dall’Art. 10 – comma 3 della Legge 11 febbraio 1992 n° 157. In virtù di tale legge dello Stato, il territorio agro – silvo – pastorale di ogni regione, è destinato per una quota dal 20% al 30% a protezione della fauna selvatica e in tale percentuale sono compresi i territori ove va comunque vietata l’attività venatoria, anche per effetto di altre leggi o disposizioni.
Piano Faunistico Venatorio
La Legge 157/92 peraltro ripresa dalla Legge Regionale n° 26/20212 che fissa le stesse percentuali a protezione della fauna selvatica, è Legge dello Stato e, pertanto, va rispettata e osservata. Lo Stato non può chiedere al cittadino il rispetto delle norme vigenti e poi è egli stesso il primo a disattenderle; anche perché il legislatore nel fissare tali limiti percentuali, ha inteso garantire un bilanciamento fra le istanze di tutela ambientale e la preservazione delle attività tradizionali del territorio, motivi per cui tali limiti non possono essere assolutamente disattesi. E se il Piano Faunistico Venatorio della regione Campania, approvato a settembre 2024, afferma che a quella data la superficie inibita all’attività venatoria a vario titolo aveva già superato in Campania il limite massimo del 30% del territorio agro – silvo – pastorale regionale, l’aver aumentato tale superficie di circa 18000 ha (Parco Regionale del Matese 33.000 ha – Parco Nazionale del Matese 50679 ha), viene a stravolgere quell’equilibrio che il legislatore aveva inteso porre nella stesura della Legge 157/92 che in tal modo viene ad essere completamente disattesa dalla perimetrazione del Parco Nazionale.
Posizioni di contrarietà
Federcaccia non starà a guardare e porrà in atto ogni azione volta a tutela e salvaguardia dei propri iscritti e di tutte le comunità che vivono quei territori già di per sé interessate da spopolamento e da difficoltà di sviluppo economico. Apprendiamo con piacere le posizioni di contrarietà espresse pubblicamente attraverso comunicati ufficiali dai comuni di Letino (CE) e Valle Agricola (CE), anche loro pronti ad intraprendere azioni legali per la difesa dei propri territori (FEDERCACCIA CAMPANIA).