Il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano ha approvato il nuovo Piano di Gestione del Cinghiale che rimarrà in vigore per cinque anni, quindi fino al 2023. Il carattere è d’urgenza, quindi il piano stesso è eseguibile nell’immediato. I cinghiali abbattuti nell’area protetta saranno usati nell’ambito della filiera di produzione delle carni, seguendo con cura i criteri di igiene, sicurezza e controllo che sono necessari in situazioni del genere.
Tra l’altro, si è svolto anche il corso di formazione per 70 selecontrollori che opereranno nel parco. Queste persone hanno ricevuto il titolo abilitativo per svoltere appunto il selecontrollo, coprendo le zone che finora erano prive di operatori. Come si legge nel comunicato, una delle novità del piano consiste nell’abbattimento anche tramite la tecnica della girata, sfruttando cani addestrati e abilitati con prove ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) e con ausiliari appositamente formati.
La nota prosegue: “Il lavoro di sinergia che i nostri uffici hanno condotto con gli uffici della Regione ha portato ad una svolta importante nel contrasto all’emergenza dei cinghiali nella nostra area protetta, consentendoci di avviare quella logica di filiera alla quale stiamo lavorando da tempo, che ci permetterà di trasformare un problema che sta diventando devastante in un’opportunità per operatori e ristoratori. La carne del cinghiale può entrare a far parte del paniere del Parco che conta già diversi prodotti che si distinguono per qualità e originalità”.