La gaffe è stata servita in pieno, d’altronde si sta parlando di una regione con una vocazione venatoria molto alta e con un numero importante di licenze per il porto d’armi o di fucile. Una delle principali emergenze del Molise, poi, è rappresentata dal cinghiale, affrontato con interventi mirati e mai del tutto eradicato. Parlare quindi di animalismo e ambientalismo non rappresenta il primo passo più giusto. Toma ha comunque sottolineato di essere aperto al confronto costruttivo con tutti, giornalisti, enti locali e altri soggetti portatori di interessi.
In poche parole ci sarà un rapporto stretto e diretto con il territorio. Tra l’altro, in occasione delle elezioni regionali di aprile, i rappresentanti locali del Movimento Animalista avevano confessato di non essere pronti dal punto di vista culturale per chiedere la chiusura e l’abolizione della caccia in questa regione.