La messa in onda della discussa puntata della trasmissione “Indovina chi viene dopo cena” su Rai Tre fa ancora discutere. Il mondo venatorio ha preso un impegno ed è tornato a richiamare il settore dell’informazione, più precisamente il cosiddetto “servizio pubblico”, affinché ci sia un approccio corretto ai temi della fauna e della caccia. La cabina di regia formata da sette associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale ha quindi scritto pochi giorni fa una lettera al presidente della Rai, Monica Maggioni, al direttore generale della stessa, Mario Orfeo, e al direttore degli Affari Legali e Societari.
La scelta ha un obiettivo ben preciso, vale a dire la denuncia delle continue trasmissioni televisive che fanno disinformazione e attaccano la caccia e i cacciatori. Inoltre, il mondo venatorio pretende azioni in grado di riparare e maggiore spazio nelle programmazioni future. Ma cosa è stato scritto esattamente in queste lettere?
Un altro episodio che non è affatto piaciuto è molto più recente, visto che si tratta di un servizio andato in onda nel corso del Tg1 dello scorso 1° gennaio, per la precisione poco prima della mezzanotte. Nel commentare un efferato fatto di sangue nelle campagne del Veronese è stata chiamata in causa la responsabilità di un cacciatore senza alcun elemento di plausibile riferimento. Ora si attendono riscontri puntuali da parte di Viale Mazzini.