Il tormentone sul benessere animale sembra non aver fine. Al Senato la politica sta lavorando per giungere al testo unificato del DDL “proteggi animali” per consentire una accelerazione dell’esame da parte delle commissioni al fine di ridurre i tempi per una possibile approvazione definitiva. I contenuti ormai noti vorrebbero l’inasprimento delle sanzioni penali in materia di maltrattamento animali, abrogare l’art. 842 del Codice civile per l’accesso ai fondi agricoli ai fini venatori, mettere fuori legge l’uso dei richiami vivi ai fini venatori e per fiere e mostre e tante altre “perle” precedentemente messe in evidenza.
Gli attacchi al mondo venatorio purtroppo non sembrano finiti qui; da questa impostazione “pseudoculturale” ogni giorno si aggiunge un tassello per il completamento del mosaico. Uno dei più estesi e subdoli attacchi alla caccia ed alle nostre tradizioni si sta materializzando non solo attraverso la presentazione di sciagurati disegni di legge ma anche da una serie di circolari, pareri, inviti etc. che invadono gli uffici delle Regioni e gli Assessorati. E’ di queste ore, la notizia dell’ennesima circolare ministeriale destinata a provocare incertezza e confusione e che andrà meglio valutata nei prossimi giorni. Il Ministero della Salute ha diffuso un parere inviato agli Assessorati alla sanità delle Regioni, inerente l’uso dei collari acustici e i possibili effetti sulla salute e sul benessere dei cani.
Nel parere in allegato che segue ad una istanza presentata nello scorso mese di Giugno dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, si specifica per le varie tipologie di collare acustico le caratteristiche oltre le quali si profila il reato di maltrattamento ai sensi dell’ art. 544 – ter del Codice Penale. La Confederazione Cacciatori Toscani, che già nei giorni scorsi si è attivata per sensibilizzare i Parlamentari ed i Gruppi Consiliari della Toscana sul DDL Benessere Animale, si farà carico di proseguire anche su questo particolare aspetto il suo impegno, affinché vengano meglio definite da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità, i termini di utilizzazione dei collari in oggetto per garantire la massima certezza del diritto ai cittadini cacciatori.