Come reso noto dall’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge regionale numero 19 dello scorso 17 luglio. Si tratta del testo che disciplina la gestione faunistico-venatoria del cinghiale e il recupero degli ungulati feriti. Secondo quanto si è appreso, la decisione sarebbe stata presa in quanto alcune norme sulla caccia avrebbero violato la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.
Fava ritiene che in questo modo il Governo si copra di ridicolo, danneggiando i cittadini e gli agricoltori per difendere un “centralismo patetico e antistorico”. La stessa cosa era avvenuta per le nutrie, col CdM contrario alle scelte della Regione Lombardia. L’assessore pretende ora una spiegazione dettagliata ai cittadini, i quali devono essere informati sulle modalità di contenimento di cinghiali e ungulati, oltre alla salvaguardia di colture agricole e biodiversità.
La sezione regionale della Coldiretti ha giudicato incomprensibile la decisione del Governo. Nonostante gli incidenti e i danni al settore primario, il Consiglio dei Ministri ha deciso di bloccare una legge che stava cercando di frenare l’invasione: il sospetto è che la scelta sia di tipo partitico, il che sarebbe ancora più grave.