Nella giornata di mercoledì 14 luglio, esperti di caccia e conservazione e membri del Parlamento europeo si sono incontrati online per discutere sul tema “The Future for the Turtle Dove in Europe: Perspectives on Hunting and Conservation” (Il futuro della tortora in Europa: Prospettive sulla Caccia e la Conservazione) nell’ambito di un webinar informativo organizzato dalla Federazione europea per la caccia e la conservazione (FACE). L’obiettivo era spiegare ai cacciatori e ai decisori politici la situazione attuale e i prossimi passi riguardo questa sentita questione. Questo webinar fa seguito al grande interesse espresso nei workshop sul prelievo adattativo della Tortora organizzati dalla Commissione Europea, mettendo la specie sotto i riflettori per quanto riguarda le misure di conservazione e la regolamentazione della caccia.
Durante il webinar, il professor Gregorio Rocha dell’Università dell’Estremadura ha fornito aggiornamenti sulle esigenze di conservazione della specie, sul lavoro svolto dalla comunità venatoria e sulle conseguenze negative dell’arresto della caccia. Cy Griffin, Senior Conservation Manager di FACE ha illustrato lo stato di avanzamento del processo del prelievo adattativo con una panoramica degli scenari presentati, inclusi quelli che avrebbero consentito un limitato prelievo nell’areale occidentale. Per i Paesi dell’areale centrale e orientale, è evidente che ci sarà una riduzione del prelievo del 50 per cento, e questo richiederà un notevole lavoro. I Governi si sono già impegnati in tal senso anche con nuovi sistemi per registrare il prelievo e sostenere la ricerca. In questo contesto, Tristan Breijer, direttore di Strategic Partnerships, Hunter&co., che è la più grande applicazione europea per i cacciatori, ha spiegato il valore aggiunto delle applicazioni per smartphone per la registrazione del prelievo, il monitoraggio e la ricerca.
Naturalmente, c’è stata una diffusa frustrazione espressa da molti partecipanti per la situazione nell’areale occidentale, soprattutto perché i modelli matematici utilizzati nel processo di gestione adattativa hanno dimostrato che è possibile raggiungere l’obiettivo dell’incremento della popolazione di tortore mantenendo un limitato prelievo, che i cacciatori sono pronti ad accettare, insieme al fatto che l’opzione di un prelievo ridotto non è stata completamente affrontata. Il presidente della FACE Torbjörn Larsson ha dichiarato che: “È un vero peccato che, invece di ridurre il prelievo e aiutare gli Stati membri dell’areale occidentale, vi sia una forte spinta da parte della Commissione Europea per vietarne il prelievo e avviare procedure di infrazione contro Francia e Spagna.
Vi sono state ulteriori minacce di azioni di infrazione contro altri Stati membri dell’areale occidentale, il che rende impossibile il processo decisionale di prelievo adattativo. Inoltre, diversi eurodeputati di diversi gruppi politici – Álvaro Amaro (PPE, Portogallo), Alex Agius Saliba (S&D, Malta), Isabel Benjumea-Benjumea (PPE, Spagna), Juan Ignacio Zoido (PPE, Spagna), Josianne Cutajar (S&D, Malta) – hanno sottolineato la necessità di un equilibrato connubio tra caccia e conservazione, piuttosto che la chiusura totale della caccia, che comporterebbe la perdita di ingenti e annuali misure di conservazione e investimenti. Gli Stati membri stanno attualmente prendendo decisioni a livello nazionale in merito alla caccia di questa specie.
Il Presidente dell’Intergruppo “Biodiversità, caccia e campagna” Álvaro Amaro, in riferimento alla sua lettera aperta, firmata congiuntamente da altri europarlamentari, ha espresso “delusione per la posizione preconcetta e intransigente assunta dalla Commissione Europea per introdurre una moratoria sulla caccia della specie, anche se è stata respinta dai 10 Paesi che ne permettono la caccia”. Ha anche sottolineato la delusione per l’infrazione avviata dalla Commissione contro la Francia e la Spagna, che, grazie agli interventi dei cacciatori non hanno fallito nella conservazione della specie rispetto a molti altri Stati membri in cui la specie è quasi scomparsa pur non essendo cacciabile. In occasione della discussione, diversi rappresentanti dei membri di FACE hanno colto l’occasione per esprimere il loro parere sulla situazione attuale a livello nazionale, sottolineando il sostegno e il forte coinvolgimento delle comunità locali nella conservazione della specie.
Tuttavia, alcuni hanno anche espresso la delusione derivante dalla mancanza di riconoscimento ufficiale che devono affrontare presso le proprie Istituzioni. Federcaccia ha partecipato intervenendo col Dott. Michele Sorrenti, che ha esposto le iniziative di miglioramento degli habitat realizzate dai cacciatori e le ricerche intraprese dall’associazione per l’approfondimento delle conoscenze sulla tortora, come la raccolta ali e lo studio sulla produttività di giovani cominciato quest’anno. Sorrenti ha ribadito che FIdC ha accettato con spirito costruttivo la proposta della Commissione che mantiene la caccia aperta pur con una riduzione importante del prelievo, e per questo sta pressando le Regioni italiane per adempiere a quanto deciso in campo europeo, chiedendo il passaggio da 20 a 10 capi stagionali e la riduzione a mezze giornate di caccia in pre-apertura invece delle giornate intere come attuato negli anni scorsi.
Federcaccia è convinta che un sacrificio in capi e ore di caccia sia attuabile per quest’anno poiché l’alternativa era la sospensione totale della caccia alla tortora, come era stato richiesto dal Ministero per la Transizione Ecologica. Questa volta l’Unione Europea ci ha aiutato, e per questo dobbiamo dimostrare credibilità e sostegno, negli anni futuri si potrà discutere più approfonditamente e possibilmente aumentare le quote di prelievo e riportare le giornate di caccia a quelle intere. Federcaccia ripete ancora a tutte le Regioni: bisogna dimezzare le giornate e il prelievo consentito sulla specie: da questo passa la conservazione della caccia alla tortora e la credibilità del sistema venatorio italiano in Europa (Fonte: Federcaccia).