Il quotidiano Il Foglio ha confrontato le nuove generazioni dopo aver approfondito la prima serata dell’edizione numero 70 del Festival di Sanremo. In particolare, Camillo Langone ha fatto riferimento ai giovani che vanno a caccia: “Sant’Uberto, patrono dei cacciatori, proteggi il ragazzino di otto anni (etnia veneto-boera) che nei giorni scorsi ha abbattuto il suo primo impala.
Non il suo primo animale (ne aveva già uccisi altri, più piccoli): il primo impala. Non dirò il nome dell’intrepido, né la zona dell’Africa australe in cui è stato abbattuto il grosso esemplare di sesso maschile, dalle temibili corna, e di certo non diffonderò la foto che mi ha girato lo zio orgoglioso: oggi le masse odiano gli eroi, la caccia, la prodezza… Nella foto il giovanissimo cacciatore ha il volto cosparso di sangue di impala, come prevede l’iniziazione afrikaans completata poco dopo col cibarsi dei testicoli dell’animale, debitamente cucinati.
In Italia cosa fanno gli ottenni? Guardano Achille Lauro cantare in tutina aderente mentre la mamma inforna la torta veg? Ovvio che i cinghiali invadano perfino le autostrade… Sant’Uberto, patrono dei cacciatori, proteggi questo ragazzino col fucile, speranza della civiltà”.