“Uno studente ha portato una cartuccia per fucile a scuola” dalla denuncia del dirigente della elementare di Orta di Atella è partita una indagine che si è chiusa con la revoca del possesso di armi a carico del padre del bambino. Se n’è discusso davanti al Tar dopo il ricorso del padre contro la Prefettura che aveva negato il rinnovo del porto d’armi. Al momento del sequestro le citate armi furono trovate in condizioni di corretta custodia, in una fuciliera blindata con regolare chiusura a mandate.
Il Tar ha respinto il ricorso, giudicandolo infondato perché “il divieto consegue al ritrovamento, nella disponibilità del figlio minore del ricorrente, e segnatamente da parte del Dirigente della scuola elementare da questi frequentata, di una cartuccia per fucile calibro 12, compatibile con l’arma legalmente detenuta dal padre. L’Amministrazione procedente ne ha desunto la inaffidabilità del ricorrente, evidentemente incorso in grave negligenza della custodia dell’arma e delle munizioni, tanto da consentirne l’accesso e l’apprensione da parte del minore.
Del resto il divieto di detenzione non sanziona condotte penalmente rilevanti ma riguarda in ottica cautelare comportamenti non pienamente affidanti circa la custodia e l’uso delle armi detenute, tanto da evitare che le stesse, come in concreto è avvenuto nel caso di specie, possano entrare nella disponibilità di altri soggetti non autorizzati e non compiutamente avvertiti della pericolosità del loro maneggio.
L’inaffidabilità dell’uomo è stata, dunque, non illogicamente desunta dall’Amministrazione procedente sulla base degli elementi acquisiti, la cui rilevanza non risulta in alcun modo elisa dalle deduzioni svolte in ricorso. La circostanza, invero, che, al momento del sequestro, il fucile fosse regolarmente custodito non esclude affatto la non corretta custodia che invece è dimostrata dal rinvenimento della cartuccia, come detto compatibile con l’arma detenuta, nella disponibilità del minore e non diversamente giustificata” (Casertace.net).