Federcaccia Campania reputa doveroso evidenziare che le scelte operate dall’organo regionale in ordine ai tempi ed alle specie cacciabili previsti nel calendario venatorio approvato l’11 giugno u.s. dalla Giunta regionale della Campania vanno, ancora una volta, a limitare e a penalizzare ingiustamente tutti i cacciatori campani. Tali scelte, infatti, oltre ad non conformarsi con i periodi di caccia delle singole specie secondo quanto previsto dalla legge 157/92, nonché dai Key concepts e dalle Direttive comunitarie, sono state assunte in modo approssimativo e non su basi tecniche e scientifiche.
In tal senso appare paradossale la scelta di escludere il colombaccio in pre-apertura nonostante si tratti di una specie in buono stato di conservazione e ben presente numericamente sul territorio regionale. A tal riguardo, bisogna sottolineare, al fine di fugare ogni mendace ricostruzione dei fatti, che la FIDC ha sempre sostenuto con forza la richiesta di cacciare il colombaccio nei giorni di pre-apertura. Quest’ultima associazione, infatti, nella seduta del Comitato Tecnico Faunistico Regionale del febbraio 2019 unitamente ad alcune altre associazioni ha specificatamente richiesto la caccia al colombaccio nei giorni 1,5 e 8 settembre mentre altre associazioni, che ora addossano infondate e fantomatiche responsabilità su FIDC, avevano richiesto l’apertura del colombaccio solo al 2 ottobre ritenendone non consono il prelievo in pre-apertura.
Orbene la Regione Campania nonostante la formale istanza avanzata dalla FIDC Campania ha ritenuto con un comportamento a dir poco contraddittorio dapprima sottoporre all’ISPRA un calendario venatorio che non contemplasse il colombaccio in pre-apertura per poi riproporlo nella bozza non definitiva sottoposta al CTFVR nella seduta del 28 maggio. Pertanto il rilievo operato in tal senso da parte della FIDC era finalizzato unicamente a che la regione Campania non avendo consentito all’Istituto di ricerca di esprimersi sul prelievo di tale specie in pre-apertura e considerato che il suo parere è sicuramente “obbligatorio”, sottoponesse all’I.S.P.R.A. una nuova bozza di calendario venatorio che prevedesse la pre-apertura al colombaccio. Tale richiesta era unicamente finalizzata a tutelare gli interessi dei cacciatori campani dando loro la certezza di poter cacciare sicuramente nei giorni 1,5 e 8 ed evitare eventuali ricorsi proposti innanzi alla competente Autorità Amministrativa considerato che il calendario così come elaborato offriva il fianco per essere impugnato.
Invece la Regione noncurante degli interessi e delle aspettative dei cacciatori ha ritenuto di risolvere tale problematica togliendo il colombaccio dalla pre-apertura! Inoltre non è neppure condivisibile la scelta operata di aprire la caccia agli anatidi, trampolieri etc. al 2 ottobre anziché alla terza domenica di settembre così come previsto dalla legge nazionale e così come avviene in quasi tutte le Regioni. Al pari priva di condivisibili motivazioni tecniche e scientifiche è la scelta di ridurre al 20 gennaio il prelievo del beccaccino e del frullino dato che tali specie ben potevano essere cacciate fino al 30 gennaio. Federcaccia Campania auspica pertanto che le future decisioni regionali in materia venatoria siano improntate più che su mere scelte burocratiche difficilmente condivisibili, sui dettami della normativa vigente regionale, nazionale ed europea e sulla reale conoscenza dello status delle singole specie oggetto di prelievo.