Il daino, conosciuto anche con il termine arcaico di damma o dama è un ungulato della famiglia dei cervidi.
Il daino (Dama dama), conosciuto anche con il termine arcaico di damma o dama. Questo animale appartiene alla classe dei mammiferi, al superordine degli Ungulati, all’ordine degli artiodattili ed alla famiglia dei cervidi. Il suo portamento ed aspetto fisico molto elegante, lo rendono un animale affascinante e aggraziato nei movimenti. Conoscere questo animale ci consente di conservare e preservare la specie, diffusa anche in Italia. Il daino ha una corporatura intermedia fra il cervo ed il capriolo, ha un peso compreso fra i 50 ed i 90 Kg, per un altezza al garrese di 80/110 cm, La lunghezza del corpo è pari a 135/160 cm; le femmine di daino hanno dimensioni più ridotte rispetto agli esemplari maschi.
DAINO – Il mantello
Il daino durante l’anno cambia due mantelli : uno autunnale/invernale di colore tipicamente grigio-brunastro, tipo di colorazione che lo rende meno visibile la pomellatura bianca, ed uno primaverile/estivo con mantello bruno-rossiccio con striscia nera mediana dorsale dal collo alla coda e macchie bianche su schiena e fianchi. Negli esemplari giovani è caratteristico il mantello marrone scuro pomellato lungo i fianchi (Bambi). E’ possibile anche riscontrare un mantello della “varietà melanica” quasi bruno-nerastro, quest’ultimo causato da un fattore genetico, sempre comunque pomellato. Inoltre, solo gli esemplari maschi portano il palco costituito da due stanghe, dalle quali si propagandano due, tre o più punte con la parte terminale palmata.
DAINO – Origini
Il daino è originario dell’area mediterranea ed é stato introdotto sin dall’epoca Romana in tutta Europa dal Mediterraneo meridionale, all’Africa nord/orientale ed in Asia minore. Il daino abita sia boschi di latifoglie che di conifere, la macchia mediterranea e le aree incolte. Nel nostro paese é diffuso su tutto il territorio dalla catena alpina agli Appennini. Le abitudini alimentari del daino lo rendono un tipico pascolatore opportunista di tipo intermedio, ossia un animale tendenzialmente poco selettivo nella scelta del cibo, in grado di modificare il suo comportamento in relazione alla disponibilità alimentare ed alle esigenze metaboliche attinenti ai diversi periodi annuali. Il daino riesce ad accontentarsi del cibo che trova, senza recare particolari danni al terreno ed alla vegetazione, poiché la sua dieta consiste in erba, foglie, germogli, frutta e funghi di ogni specie. Essendo un ruminante, cioè un animale il quale ingoia il cibo ed in seguito lo rigurgita per rimasticarlo meglio in luoghi più sicuri, la sua alimentazione si protrae durante tutta la giornata, con picchi di ingestione all’alba ed al tramonto.
DAINO – L’accoppiamento
La riproduzione del daino avviene tramite un periodo degli amori che inizia tra la metà di ottobre e l’inizio di novembre: i maschi, generalmente solitari, si congiungono ai gruppi di femmine e cuccioli, allontanando i giovani maschi e definiscono un proprio territorio che verrà difeso strenuamente contro altri altri pretendenti a suon di cornate. I maschi arrivano anche ad interrompere l’alimentazione per meglio tenere d’occhio il proprio harem, rivendicando il possesso di quest’ultimo con il proprio bramito. Soltanto in alcune occasioni si verificano combattimenti con ferite serie, poiché all’atto della sfida tra maschi per il controllo di un territorio si segue un preciso rituale e la forma appiattita dei palchi degli adulti evita danni di grossa entità. Gli esemplari femmina vanno in estro varie volte durante la stagione degli amori, anche se tendono ad accoppiarsi ed a portare avanti la gravidanza solo al primo estro stagionale.
DAINO – La crescita dei piccoli
Con l’imminenza del parto, la femmina si allontana per dare alla luce nel folto della macchia un solo cucciolo, il quale sarà in grado di vedere e camminare già poche ore dopo la nascita. La femmina ed il cucciolo ritornano nel branco solo dopo 10 giorni : fino a quel momento il cucciolo viene allattato ogni 4 ore circa. La femmina, durante questo periodo, si allontana per alimentarsi ed il cucciolo si affida al suo mantello mimetico ed alla sua caratteristica di non emanare odore per non essere individuato dai predatori. Trascorso il primo mese di vita, il piccolo di daino impara ad alimentarsi con cibi solidi, anche se non sarà completamente svezzato prima dei sette mesi, diventando indipendente a circa un anno d’età e raggiungendo la maturità sessuale dopo circa un anno e mezzo nel caso degli esemplari maschi, mentre per le femmine occorrono due anni per diventare fertili, In particolare, i maschi devono attendere quattro anni per poter avere dimensioni del corpo e dei palchi adeguati per poter sfidare con successo qualche maschio dominante. La durata media di vita di un daino è di circa 9-10 anni.
DAINO – Distribuzione
Per descrivere la distribuzione del daino occorre fare un salto indietro nel tempo. Dopo l’ultima glaciazione, la specie si era estinta in Europa ma presente in Asia Minore, nella Persia, in Mesopotamia ed in Africa del nord. Nel corso dei secoli, il daino riesce a riconquistare l’Europa, grazie alle introduzioni controllate per scopo venatorio ed a fughe dalle tenute aristocratiche, nelle quali i daini venivano allevati. Dopo l’espansionismo in Europa il daino conquista gli altri continenti, con una nuova ondata di introduzione di numerose popolazioni alloctone in Siberia, Stati Uniti, Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Hawaii, Sud Africa e Canada.
Nel nostro paese la specie si ripresenta durante il Medio Evo, dopo essersi estinta con l’era glaciale. Le popolazioni più antiche presenti sul territorio italiano sono state riscontrate nei pressi di San Rossore e di Castelporziano, oltre a quella estinta della Sardegna, quest’ultima oggi rimpiazzata da individui di recente introduzione. Le popolazioni semiselvatiche più numerose di daino sono presenti nella maggior parte dei grossi parchi e riserve italiani, ad esclusione delle regioni di Abruzzo e Molise.
DAINO – L’allevamento
Il daino viene allevato in cattività dall’uomo sia per uso culinario, sia per essere reintrodotto in natura, anche se alcuni esemplari vengono allevati anche per essere utilizzati come animali ornamentali da giardino. I maggiori pericoli per il daino sono l’inquinamento, il disboscamento e la caccia indiscriminata senza regole. Un’attività venatoria verso questo animale senza precisi censimenti, al fine di verificare la reale quantità e distribuzione degli esemplari, porta ad un veloce ridimensionamento della popolazione, per la quale occorreranno anni per riportarla in equilibrio. Il bracconaggio, purtroppo sempre più praticato, reca danni incalcolabili a questa specie ed a coloro i quali, nel pieno rispetto della legge e delle regole di etica venatoria, desiderano cacciare questo animale.