La caccia di selezione al cinghiale ferma in tutta la Regione Piemonte e ad Alessandria, secondo Roberto Prando, presidente degli Atc Al 3 e Al 4, sospesi anche i piani di abbattimento. La causa è l’emergenza coronavirus. La caccia di selezione è una attività venatoria, fuori dal periodo “classico” di caccia che invece con calendario venatorio annuale riguarda i mesi da settembre e dicembre. E’ gestita dai comprensori di caccia, cioè gli Atc, ed è vincolata a un piano annuale di selezione che ogni comprensorio invia alla Giunta regionale per l’approvazione. Il Piano annuale di selezione prevede, sulla base dei censimenti eseguiti, obiettivi di abbattimento fissati numericamente in base alla numerosità censita specie per specie.
La caccia di selezione è affidata ai cacciatori. I piani di abbattimento, invece, non costituiscono attività venatoria. Sono azioni straordinarie coordinate dalla Provincia, decise sulla base delle segnalazioni di danno e attivate da guardie venatorie che possono avvalersi anche di proprietari e conduttori dei fondi. Fino al 3 aprile la caccia di selezione, come si diceva, è stata sospesa. Anche i piani di abbattimento, dice Roberto Prando, “sono stati fermati a causa dell’emergenza e non sappiamo quando si potrà riprendere. Speriamo verso giugno ma non c’è certezza”.
Gli Atc non possono neppure eseguire i censimenti necessari ai piani di selezione. L’Ispra (Istituto per la protezione dell’ambiente, ndr) ha autorizzato gli Atc a utilizzare il censimento degli anni scorsi. Secondo la Coldiretti, con questa sospensione, dettata da cause di forza maggiore, i cinghiali per l’agricoltura e la sicurezza stradale rischiano di diventare un problema ancora più grande. L’associazione agricola chiede “piani straordinari di abbattimento per evitare guai peggiori” (Giornale 7)