Il Consiglio Regionale della Liguria ha approvato il provvedimento che esonera i neo-cacciatori dal pagamento del tesserino venatorio per il primo anno di attività. Come sottolineato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai, si tratta di un piccolo incentivo che ha come obiettivo la diminuzione del calo dei praticanti in questa regione. Negli ultimi sei anni, infatti, sono scesi da 20mila a 15mila e la loro presenza è fondamentale per tutelare biodiversità e territorio.
Ogni anno, inoltre, si registra l’abilitazione di circa 200 neo-cacciatori liguri: l’importo della tassa da pagare è pari a 90 euro, il che vuol dire che nel primo anno la Regione perderà 18mila euro. Per compensare tutto questo si genererà comunque un circolo virtuoso e il maggior numero di cacciatori e il ricambio generazionale daranno continuità ai servizi e alle attività regionali. Secondo Mai negli ultimi anni si è assistito a un lento ma progressivo abbandono delle aree boschive e dell’entroterra, che hanno contribuito a elevare il rischio di incendi e di presenza di ungulati, fino ai centri abitati.
C’è soddisfazione per il voto e la speranza che la nuova legge possa servire a invertire il trend attuale, garantendo una presenza capillare e secondo regole certe di chi svolge attività faunistica venatoria, che possa creare le condizione per ristabilire un equilibro ambientale ormai saltato.