Ogni anno, inoltre, si registra l’abilitazione di circa 200 neo-cacciatori liguri: l’importo della tassa da pagare è pari a 90 euro, il che vuol dire che nel primo anno la Regione perderà 18mila euro. Per compensare tutto questo si genererà comunque un circolo virtuoso e il maggior numero di cacciatori e il ricambio generazionale daranno continuità ai servizi e alle attività regionali. Secondo Mai negli ultimi anni si è assistito a un lento ma progressivo abbandono delle aree boschive e dell’entroterra, che hanno contribuito a elevare il rischio di incendi e di presenza di ungulati, fino ai centri abitati.
C’è soddisfazione per il voto e la speranza che la nuova legge possa servire a invertire il trend attuale, garantendo una presenza capillare e secondo regole certe di chi svolge attività faunistica venatoria, che possa creare le condizione per ristabilire un equilibro ambientale ormai saltato.