La sezione regionale delle Marche della Federazione Italiana della Caccia ha reso nota la sospensione immediata dell’attività venatoria nei siti Natura 2000, Siti di Interesse Comunitario, Zone di Protezione Speciale e ZSC. Si tratta dell’ordinanza numero 5165 dello scorso 22 ottobre con cui il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di due associazioni, WWF e Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC).
Il presidente dell’associazione, Paolo Antognoni, ha criticato questo blocco della caccia in territorio marchigiano, anche perchè la Regione ha rispettato sempre le leggi che sono attualmente in vigore, senza dimenticare l’ottima operatività del calendario venatorio. Il Consiglio di Stato ha preso questa decisione motivandola con la mancanza di un piano faunistico venatorio regionale approvato.
La scelta dell’associazione marchigiana non può che essere una, come si legge nel comunicato ufficiale diffuso in queste ore: “Chiederemo un’istanza per fissare il prima possibile l’udienza al Tribunale Amministrativo Regionale che dovrà esprimersi in via definitiva sulla questione. C’è preoccupazione circa la possibilità che i cacciatori possano cadere in errore rischiando conseguenze penali poiché le aree della Rete Natura 2000 non sono tabellate. L’altra preoccupazione riguarda gli agricoltori perché questa sentenza è distruttiva per i danni all’agricoltura“. La sentenza ha spiazzato decisamente, ora si attendono ulteriori (e si spera siano positivi) sviluppi.