Dopo la presa di posizione da parte degli animalisti, il Comune di Torino ha deciso di intervenire sul piano di contenimento delle nutrie precisto dalla Città Metropolitana per quel che riguarda i prossimi 4 anni. Alberto Unia, assessore comunale all’Ambiente, ha chiarito come il municipio piemontese sia contrario alle soluzioni cruente e sanguinose per gestire i roditori. Ecco perchè ci si attende una riformulazione del piano da parte dell’ex Provincia, nello specifico senza l’impiego di armi e altre soluzioni ritenute eccessive.
Le proposte per risolvere il problema rappresentato da questi animali erano state sostanzialmente due, vale a dire le armi libere e le gabbie per la cattura, come avviene in altri comuni italiani. Le alternative sono quelle suggerite in più di una occasione da animalisti e ambientalisti, in primis la sterilizzazione delle nutrie con mangimi o intervento chirurgico, utile secondo i sostenitori per bloccare la riproduzione.
In tutta la provincia torinese sarebbero 10mila gli esemplari, un numero destinato ad aumentare in maniera preoccupante. In poche parole la situazione non è ancora risolta e il piano di contenimento è destinato ad essere accantonato o al massimo rivisto in modo radicale.