Chiunque sia interessato può contattare lo staff del comitato, indicando la disponibilità per quel che riguarda le date e gli orari e fornendo il proprio indirizzo di posta elettronica e il numero di telefono. I volontari saranno poi ricontattati nel breve termine per ricevere riferimenti e indicazioni. Questo comitato è nato per rispondere all’imposizione di limiti relativi alla detenzione di armi che fanno parte della categoria B7: con questa sigla si classificano in Europa le armi da fuoco per uso civile semiautomatiche somiglianti ad un’arma da fuoco automatica.
Il nome del comitato prende spunto proprio da una direttiva europea, la numero 477 del 1991, relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi. In estrema sintesi, questo testo stabilisce quattro categorie di armi da fuoco in base alla loro pericolosità. Nella categoria A sono incluse le armi da fuoco proibite, nella categoria B quelle soggette ad autorizzazione, nella categoria C le armi da fuoco soggette a dichiarazione e nella categoria D le altre armi da fuoco.
La direttiva non riguarda i trasferimenti commerciali di armi e munizioni da guerra e nemmeno l’acquisizione e la detenzione di armi e munizioni da parte delle forze armate e dei servizi pubblici e dei collezionisti e degli enti a carattere culturale e storico. Non viene comunque pregiudicata l’applicazione delle disposizioni italiane sul porto d’armi o sulle regole della caccia e del tiro sportivo.
I limiti a cui fa riferimento il comitato, infine, sono quelli inseriti in una norma recente, la Legge 43 del 2015, recante misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle Organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.