Nella scelta bisogna guardare alla precisione e alla deformazione delle palle utilizzate sia per l’anima liscia, sia per la carabina.
Le palle per fucile ad anima liscia, secondo le varie marche, sono pesanti dai 29 ai 32 g. di piombo più o meno duro e di diversa forma, quasi adatte… anche per canne strozzate, e hanno vari accorgimenti per essere stabilizzate come la borra di impennaggio, le alette, che dovrebbero imprimere un moto rotatorio, e cosi via. Sono animate da una velocità che varia dai 300 ai 400 m/sec alla bocca. Le più note palle da caccia al cinghiale sono Gualandi, Brenneke, Winchester e Remington. Nella scelta bisogna guardare alla precisione e alla deformazione della stessa palla.
Si differenzia, secondo alcune prove, la cartuccia (borra proiettile) Gualandi di 32 grammi con velocità iniziale di 500 m/sec e una energia cinetica dichiarata di 400 kgm: è efficace e precisa anche a 100 metri. Si avvicina così alla prestazione della carabina, e ha anche una buona deformazione. I proiettili delle carabine sono viceversa poco pesanti, animate da una forte velocità che varia dai 700 ai 950 m/sec con una traiettoria molto tesa rispetto alle palle del fucile. Senza cannocchiale si può fermare l’animale in corsa fino a 100 metri, più lontano è difficile per il bersaglio troppo piccolo; con un cannocchiale appropriato (tipo il 1,5-6×40), tenendo conto della traiettoria e dell’anticipo, anche a 200 metri e oltre. Il calibro più usato è il 30-06 Springfield, progettato per l’omonimo fucile militare americano, che con palle di 160-180 grani (un grano equivale a 0,064 grammi) è animato da una velocità alla bocca di 800-900 m!sec. Ha un’energia cinetica che a 100 m raggiunge circa i 350 kgm. Esiste un’ampia scelta di palle, e questa cartuccia comune è ben sufficiente per animali di circa 100 chili. Un ottimo calibro derivato dal 30-06 è il 35 Whelen, più rabbioso e potente, camerato solo nelle carabine Remington. Si può menzionare anche il 280 Rem. o al limite il 270, ma è un po’ scarso. Chi è più pessimista può usare il 300 Winchester Magnum, il 9,3×62 o addirittura il 338 Winchester Magnum, certamente esuberanti per i nostri suidi. Solo i cacciatori che vogliono fare un po’ di “macinato”, o hanno la possibilità di cacciare i grossi esemplari del centro Europa di oltre 200 chili, possono scegliere tali calibri. Secondo me in Italia si possono adottare nelle carabine il 30-06, il 35 Whelen, o al limite il 300 Winchester Magnum. I fucili express oggi si trovano anche a prezzi accessibili, e in genere sono camerati con il calibro 9,3×74 rimmed molto potente o con altri calibri validi come l’8×57 Jrs di derivazione dal Mauser tedesco o il 7×65. Si possono scegliere anche express camerati con cartucce con palle più pesanti, naturalmente animate da minor velocità come il 444 Marlin o il vecchio 45/70 Government, non adatte per lunghe distanze. Ho visto qualche snob sparare ai cinghiali e sciuparli con il 375 .H&H Magnum o addirittura con il 458 Winchester Magnum solo per darsi importanza, decisamente troppo esuberanti per la bestia nera. Riguardo alla scelta del tipo di palla per carabina, non credo che sia necessaria una tabella in quanto le prestazioni, velocità, precisione ed energia cinetica delle varie marche, Rws, Federal, Norma, Winchester, Remington. e cosi via, sono analoghe o con poche differenze. Allora si deve tenere conto solo del tipo di palla. Le palle blindate, quasi indeformabili, passano da parte a parte la preda anche se colpita alla spalla (naturalmente non incontrando ossa), hanno così un pessimo potere di arresto con effetto di cedere pochissima energia cinetica e non procurare danni rilevanti. L’animale per emorragia interna può morire lontano e dopo molte sofferenze. Nel caso opposto, se il proiettile è molto deformabile e animato da una esuberante velocità può frantumarsi in superficie senza penetrare nel nostro selvatico dalla pelle coriacea, arrecandogli solo ferite superficiali. È importante così la scelta della palla. In una prima analisi dei proiettili si può dire che ne esistono di tre tipi principali: – interamente blindati full jacked o semiblindati – a punta molle soft point – a punta cava hollow point. I proiettili interamente blindati poco deformabili non sono idonei. Occorrono palle di almeno 170 grani, o con accorgimenti nel rivestimento che all’impatto le fanno aumentare notevolmente di diametro, che si deformano in profondità o addirittura si frantumano nella parte superiore. La scelta è varia, posso suggerire la 180 grani soft point core lockt della Remington, la Vulcan della Norma, le Tug della Rws, la Silvertip della Winchester o, meglio, la Balistic Tip della Winchester. Nel mercato si trovano anche altri tipi di palle idonee che hanno una buona deformazione. Importante non scegliere quelle appuntite, blindate di piombo duro che sono solo adatte a tiri molto lunghi su selvaggina tenera. Un ultimo consiglio: evitare l’impiego di palle pesanti da 220 grani o oltre, non adatte per carabine semiautomatiche che spesso non riescono a “scartocciare”.
Giornalista e fondatore di Caccia Passione. Correva l'anno 2002 quando diedi vita al portale internet, mettendo a frutto tre grandi passioni, quella in lettere moderne, l'altra per l'informatica e altresì per l'attività venatoria. Negli anni Caccia Passione è divenuto testata giornalistica ove oggi scrivono le migliori "Penne" giornalistiche d'Italia.
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