Il bracconaggio è un fenomeno da condannare in ogni sua forma, il giornalista Enrico Valentini su InformArezzo, “è contro la caccia e danneggia il mondo venatorio”.
“Parliamo di una notizia apparsa ieri sulla stampa locale e che riguarda il sequestro, avvenuto in Casentino, di oltre 160 uccellini, già pronti per essere cotti e mangiati in una cena di sedicenti cacciatori… Il sequestro, che è stato fatto dalla Polizia Provinciale, riguarda specie protette che non possono essere oggetto di prelievo venatorio: pare che si tratti di Frosoni, Fringuelli altri Fringillidi e Passeriformi vari, ma anche Picchio Upupa eccetera… .
La legge Italiana, e precisamente la n° 157 del 1992, viene approvata dal parlamento dopo il referendum (che non raggiunse il quorum) del 1990. Si tratta di una legge assolutamente innovativa, dove la “fauna selvatica” perde lo status di “res nullius”, per acquisire quello di “bene indisponibile della Repubbilca”. La caccia pertanto viene ammessa per determinate specie (elenco delle specie cacciabili) e vietata per altre (elenco delle specie protette e particolarmente protette): il prelievo venatorio diventa così una “concessione pubblica”, che si può attuare nei modi e nelle forme di legge. L’esercizio della caccia viene declinato a livello Regionale e Provinciale (secondo piani e calendari prestabiliti), tenendo conto anche della normativa della Unione Europea e delle indicazioni tecniche dell’ ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (già INFS).
Il prelievo di specie protette (oggetto di divieto assoluto di caccia), ma anche di specie cacciabili, al di fuori dei precetti normativi (calendario, Parchi aree a divieto ecc.), si configura come un vero e proprio furto ai danni del patrimonio pubblico ed è un fatto che riveste rilevanza penale…
Sembra, da notizie di stampa, che nelle teglie pronte per essere infornate ci fossero anche dei frosoni e dei fringuelli. Orbene la cattura, l’abbattimento o la detenzione anche di un solo esemplare di volatile appartenente alla famiglia dei fringillidi, quale ad esempio il Frosone, configura il reato di violazione del divieto assoluto di caccia in qualsiasi periodo dell’anno, in quanto detta famiglia di volatili è inclusa nell’elenco delle specie protette e quindi non cacciabili. E’ vero, che andrà dimostrata la responsabilità penale sia della detenzione che dell’abbattimento, ma questo poco importa.. .
Quello che mi preme sottolineare è, che questi comportamenti, sono estremamente deleteri e dannosi, per la stragrande maggioranza del mondo venatorio… Sono ormai lontani i tempi del referendum; è stato superato il modello “pauperistico” di caccia, che vedeva una sovrappressione venatoria insostenibile… Da tempo, l’esercizio venatorio è sostanzialmente un fatto tecnico-gestionale, che si preoccupa sia delle specie ma soprattutto degli habitat… che poi è la lettera e lo spirito della 157/92 che non a caso è intitolata “legge per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”.
Il bracconaggio, in queste condizioni, oltre che atto odioso in sé e per sé, è anche un atto contro la caccia e i cacciatori che rispettano i precetti di legge… Uccidere avifauna protetta, in particolare fringuelli, che hanno una apertura alare di una spanna ed un peso di poche decine di grammi è profondamente immorale e stupido! Sicuramente non ha nulla a che vedere con la cultura venatoria che si è affermata in questi anni di vigenza della legge 157…. I cacciatori per primi devono rigettare forme di bracconaggio soprattutto di specie protette, in particolare quando il piombo della cartuccia pesa più delle piume… . “
6 febbraio 2013
Fonte: InformArezzo – Enrico Valentini