Quest’ultimo e Rodolfo Grassi scrissero per l’occasione la “Preghiera del Cacciatore”, un testo che il cardinale di Milano, Carlo Maria Martini, inserì nel patrimonio spirituale della Chiesa. La messa comincerà alle 17, un momento unico per far capire che non esiste contrapposizione tra la caccia e il rispetto e l’amore per la natura.
Federcaccia ha invitato tutti a partecipare, quindi anche fedeli, associazioni venatorie e tutti i cattolici. Il progetto della preghiera è datato 1990, un vero e proprio atto di devozione e ringraziamento: il 5 aprile del 1991 è diventata preghiera ufficiale della Chiesa. Ecco il testo completo:
Ti lodiamo, Signore,
perché dai vita all’acqua, ai boschi,
ai fiori, agli animali, alle pianure,
alle montagne e al sole che illumina.
E Ti lodiamo perché ci doni
di giungere alle nevi bianche e alle paludi,
di camminare nelle pianure e salire le colline
e perché ci fai continuamente comprendere
la bellezza della tua creazione.
Ti lodiamo, Signore,
perché ci concedi di vedere caprioli
e camosci sui monti,
l’aquila e il falco nel cielo,
le pernici e i fagiani, le lepri,
i beccaccini e quante altre creature
sono nel mondo a Tua gloria.
Perdonaci, Signore,
se talvolta le sacrifichiamo
‘alla nostra passione,
ma la loro esistenza ci fa ‘capire
la Tua generosità,
ci dispone al rispetto dei Tuoi beni
e alla riflessione.
Sii lodato, Signore,
per la pace che ci donano montagne,
pianure, boschi e paludi,
e i pensieri che ci suscitano:
scrutando la natura
e ascoltandone la voce
impariamo a ritrovarTi
nell’abisso del nostro spirito.
E se un giorno
Tu volessi farei restare fra loro,
accogli, nella tua infinita misericordia,
la nostra anima di peccatori
ma a Te più vicina.