Non mancheranno poi gli interventi sul rinnovo dei regolamenti per la caccia al cinghiale, alla lepre e alla volpe, senza dimenticare l’istituzione delle zone di ripopolamento e cattura della selvaggina, oltre all’inizio dei corsi di formazione delle guardie venatorie, figure sempre più importanti per la vigilanza del territorio. Piuttosto lungo è anche l’elenco delle personalità che parleranno nel corso del dibattito.
Si tratta di Domenico Bevacqua, Mauro D’Acri, Giuseppe Graziano e Franco Sergio, consiglieri della Regione Calabria, il capo di gabinetto Gaetano Pignanelli, il coordinatore dello staff Franco Iacucci, il numero uno provinciale di Federcaccia Francesco Antonio Greco e i presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia Saverio Bloise, Tullio Capalbo e Marcello Canonaco. Il dibattito verrà poi concluso da Gennaro Giuffrè, presidente regionale della Federcaccia.
Il tavolo sarà ricco di argomentazioni importanti e cruciali per i cacciatori calabresi, una serie di questioni che non hanno ancora trovato una soluzione valida. In particolare, è stata la cosiddetta Legge Delrio (Legge 56 del 2014) a ridisegnare i confini e le competenze delle amministrazioni locali, spostando le funzioni delle province alle regioni. Una di queste funzioni è proprio quella che riguarda la regolamentazione dei settori della caccia e della pesca. L’obiettivo da raggiungere in tempi brevi è quello di cambiare la Legge Regionale 9 del 17 maggio 1996.
Si sta parlando delle norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l’organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell’esercizio venatorio, in poche parole la legge che disciplina la caccia calabrese. Uno dei tanti problemi che è stato finora affrontato in maniera troppo semplicistica è quello della presenza del cinghiale, in particolare nel territorio vibonese: le ripercussioni negative sulle attività agricole della zona sono state evidenti, ma la gestione venatoria è stata spesso incentrata sull’improvvisazione e sui ripopolamenti e le immissioni spesso abusive (quindi non facilmente controllabili) di questi animali.