Dal prossimo 12 Aprile riparte il prelievo venatorio dei cinghiali tramite caccia di selezione in Molise ma Coldiretti pur accogliendo con soddisfazione questo intervento scrive che “ l’imperativo deve essere quello di fare presto e di non fermarsi”. E’ chiara la posizione dell’associazione, pur apprezzando la decisione dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, di riavviare il prelievo venatorio, continua a “pretendere” il drastico calo della proliferazione dei cinghiali in regione; intravvedendo, in questa operazione, anche la possibilità di creare una filiera della carne di cinghiale che apporterebbe evidenti benefici all’economia locale.
“C’è soddisfazione per alcune azioni che avevamo sollecitato nel nostro programma di contrasto ai danni provocati all’agricoltura dai cinghiali – commenta il Delegato Confederale di Coldiretti Molise Giuseppe Spinelli – come la possibilità data all’agricoltore dotato di licenza di caccia, previa partecipazione ad uno specifico corso di formazione, di intervenire direttamente sul proprio fondo. Un percorso, quest’ultimo, di certo interessante ma sicuramente non ancora sufficiente e su cui occorre lavorare, al pari della possibilità di incremento delle battute o di quella del contenimento attraverso l’impiego di recinzioni e gabbie di cattura”.
“A monte di tutta questa problematica – aggiunge il Direttore regionale Coldiretti Aniello Ascolese – che impatta fortemente su imprese, incolumità pubblica, tutela dell’ambiente, con rischi sanitari pure per la zootecnia locale, non possiamo inoltre non prevedere, come ormai da tutti riconosciuto, una filiera tracciata e trasparente della carne dei cinghiali. Un progetto – spiega Giuseppe Spinelli – di cui si parla da tempo e che consentirebbe di trovare il giusto e necessario ‘approdo’ alla carne derivante dalle attività di contenimento, con una valorizzazione economica importante del prodotto locale. A tal proposito particolare interesse desta l’iniziativa messa in campo dal Gal ‘Alto Molise’, che è stata illustrata, nel corso di un incontro presso la Federazione Regionale Coldiretti, dal direttore del Gal, dott. Mario Di Lorenzo” (Primo Numero).