Si sta parlando molto da alcuni giorni degli Ibis Eremita abbattuti dai bracconieri nel nostro paese: sono rimasti sette esemplari che stanno proseguendo il loro volo in direzione Sud e il presidente della Federazione Italiana della Caccia, Gianluca Dall’Olio, ha precisato che questo volatile non può essere scambiato con nessun altro animale, dunque bisogna parlare soltanto di un atto di bracconaggio che “non merita sconti”.
I ricercatori austriaci del Waldrappteam e il Parco Natura Viva di Bussolengo (provincia di Verona) hanno lanciato una petizione internazionale che è stata indirizzata al Parlamento Europeo, ai Carabinieri, al Ministero dell’Ambiente, al Corpo Forestale dello Stato e alle associazioni venatorie italiane.
L’obiettivo è quello di serrare ancora di più i controlli per contrastare la caccia illegale e permettere agli stessi ricercatori di continuare il loro lavoro. La portata degli abbattimenti è davvero enorme e l’appello rivolto ai cacciatori è stato molto chiaro: bisogna denunciare se si viene a conoscenza di episodi illegali. La speranza è che le uccisioni si fermino e non si getti altra benzina sul fuoco.