Come reso noto dalla Federazione Italiana della Caccia, sono stati ben tre i casi di bracconaggio nelle ultime settimane a carico ancora dell’Ibis Eremita e tutti e tre in Toscana. Malgrado le autorità competenti, che stanno investigando, si fossero raccomandate di non diffondere le informazioni per non danneggiare le indagini sono trapelate e sono state riprese e diffuse. Ferma, scontata, ma non di facciata o di comodo la condanna per questa barbarie, che non trova giustificazioni in nessun modo, quasi un accanimento studiato a tavolino contro una specie di alcun interesse alimentare, collezionistico o che arreca in alcun modo danno alle attività umane, caccia compresa.
“La Federazione Italiana della Caccia deve purtroppo lamentare ancora una volta gli sconsiderati gesti di bracconaggio che hanno portato all’abbattimento accertato di altri tre preziosi esemplari di Ibis Eremita, che con mille difficoltà da anni si sta cercando di reintrodurre in natura – dichiara il presidente nazionale di Federcaccia Gian Luca Dall’Olio – Forte, come già in altre simili occasioni si leva la nostra condanna e quella dei cacciatori onesti, rispettosi delle leggi e amanti della natura, per una manifestazione così plateale di stupidità.
Ogni atto di bracconaggio, verso qualsivoglia specie, è sempre un delitto da perseguire e mi auguro che i colpevoli vengano individuati e condannati. Come sempre metteremo le nostre forze a disposizione degli inquirenti perché questo possa essere realizzato”.