Sul sito istituzionale della Corte Suprema di Cassazione è possibile leggere l’ordinanza definitiva, votata il 15 dicembre 2021, con cui è stata dichiarata non conforme a legge la richiesta referendaria per mancanza delle firme. Ma le vere sorprese sono nel testo dell’ordinanza: il personale addetto infatti ha attestato che, contrariamente a quanto dichiarato dai promotori che il 30 ottobre presentarono le firme, queste sono risultate non già 520.000 come dichiarato, ma soltanto 256.274 di cui valide solo 119.160: quindi le firme invalide erano oltre la metà (per l’esattezza 137.114).
E nemmeno sarebbero bastate le firme depositate in ritardo e per cui era stata richiesta la proroga: il 19 novembre infatti furono depositate solo altre 22.681. Per concludere, al di là dei proclami con cui sono stati raggirati anche i sostenitori del referendum, le firme raccolte dal sono state solo 278.955 in 4 mesi (digitali comprese), di cui 137.114 invalide, 22.681 presentate oltre il termine e dunque non conteggiabili ( e nemmeno dunque verificate) e solo 119.160 valide.
Si legge poi che la Cassazione aveva dato un termine ai promotori per depositare memorie con cui magari convincerli che le firme invalide erano valide e che in realtà erano 520.000 (magari fotocopiando i fogli avrebbero raggiunto il numero!): tuttavia si legge anche che nessuna osservazione è stata trasmessa agli Uffici dai “brancaleonici” promotori. Forse sulla caccia la sensibilità della società è diversa da quella che gli strilloni animalisti vogliono dare a bere (Fonte: Federcaccia Lombardia).