E’ quasi una figura misteriosa quella del selecontrollore, e per quanto chiunque lo abbia sentito nominare almeno una volta, non sempre è chiaro il suo ruolo e le sue funzioni nel mondo caccia. Tutti i consigli utili per diventare un cacciatore selecontrollore.
La figura del selecontrollore si riconnette al variegato settore della caccia di selezione e in linea generale si tratta di un cacciatore con qualifiche specifiche.
Per diventare selecontrollore si dovrà infatti portare avanti un percorso formativo specifico, a conclusione del quale il cacciatore dovrà superare il relativo esame che lo abiliterà alla professione prescelta.
Fra le mansioni principali del selecontrollore c’è quella di coadiuvare gli Agenti Venatori provinciali in tutti gli interventi di controllo (principalmente numerico) di quelle specie animali, che per eccessiva protezione o per ottimale insediamento nel territorio, vengono dette invadenti. Uno degli animali che più spesso è sottoposto a caccia di selezione, e che dunque è oggetto delle attenzioni del selecontrollore, è sicuramente il cinghiale, la cui riproduzione eccessiva causa problematiche interne al gruppo, ed esterne, rivolte in special modo all’attività agricola.
Lo stesso termine “selecontrollore” è stato mutato direttamente dall’esperienza nazionale della caccia di selezione rivolta principalmente agli ungulati, entrando con il tempo, a far parte del vocabolario del cacciatore. Di caccia di selezione, selecontrollore e dunque di controllo numerico della fauna, si parla principalmente nell’articolo 17 della legge nazionale sulla caccia (n. 157/92), dove è previsto che i termini di caccia possano essere modificati solo nel caso di alcune specie e in relazione a condizioni ambientali particolari, che differiscono di regione in regione. Le modifiche ai termini di caccia dovranno essere previsti dalle Regioni in collaborazione con l’Istituto nazionale per la fauna selvatica e l’autorizzazione sarà dipendente dalla presentazione di un adeguato piano faunistico venatorio. Questo particolare tipo di caccia non solo potrà essere applicata anche in aree protette e periodi speciali, ma è previsto che prosegua fin oltre il tramonto a differenza dell’attività venatoria consuetudinaria.
Il selecontrollore dunque è un cacciatore esperto nel prelievo dell’ungulato cui la caccia di selezione è mirata, che ha la possibilità di cacciare anche duranti periodi e ore nelle quali l’attività venatoria è di norma vietata, in ambiti protetti, ma che comunque si pone sempre sotto la supervisione degli Agenti Venatori Provinciali, che controlleranno il rispetto nell’operato e del protocollo che regolamenta l’attività di queste delicatissime figure. Agli Agenti Venatori spetterà addirittura l’incarico di decidere sulla destinazione dei capi prelevati. Merito dei selecontrollori è certamente quello di riuscire, attraverso prelievi mirati, ad arginare tutte quelle problematiche che derivano da una smisurata densità di una particolare specie, in quelle aree spesso soggette ad uso antropico, limitando i danni alle colture e garantendo l’incolumità pubblica.
Seppure ogni Regione, in base alle proprie necessità, crei la figura del selecontrollore che faccia al caso proprio, in linea generale possiamo dire che le caratteristiche del professionista si assomigliano sempre: dovrà essere autorizzato dalle province, dovrà aver seguito un corso formativo e un esame abilitativo che lo prepari alla gestione faunistica. Il selecontrollore verrà iscritto in un Albo provinciale e opererà nei momenti di necessità. Per essere aggiornati sulla possibilità di seguire corsi di formazione, il consiglio è quello di restare in contatto con associazioni venatorie operanti a livello regionale. I corsi, pubblicizzati con un certo anticipo, daranno al selecontrollore una formazione a tutto tondo: si punterà sulla biologia dell’ungulato cui dare la caccia, si seguiranno lezioni con veterinari che indicheranno il trattamento da applicare all’animale una volta abbattuto, si seguirà un corso di pronto soccorso tenuto da medici specializzati. Di norma non mancano nemmeno esperti nell’uso delle armi, che darà consigli sulle tecniche di tiro migliori per l’abbattimento della specie.
Giornalista e fondatore di Caccia Passione. Correva l'anno 2002 quando diedi vita al portale internet, mettendo a frutto tre grandi passioni, quella in lettere moderne, l'altra per l'informatica e altresì per l'attività venatoria. Negli anni Caccia Passione è divenuto testata giornalistica ove oggi scrivono le migliori "Penne" giornalistiche d'Italia.
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