La sezione regionale dell’Abruzzo della Copagri (Confederazione Produttori Agricoli) è tornata ad alzare la voce in ambito venatorio. Dopo l’intervento della Federcaccia locale in merito alla chiusura del prelievo a tordi, beccacce e cesene, la Regione Abruzzo è nuovamente nell’occhio del ciclone. Il presidente di Copagri Abruzzo, Camillo D’Amico, ha ricordato come il sit-in organizzato da CIA e Confagricoltura di fronte alla sede del Consiglio Regionale è servito a protestare contro i ritardi accumulati nei rimborsi per i danni alle colture.
Il numero di cinghiali e ungulati nel territorio è altissimo e la questione riguarda ovviamente anche i produttori agricoli. L’iniziativa è stata dunque apprezzata da Copagri, preoccupata per le lungaggini che stanno riguardando i lavori di modifica all’attuale regolamento per il contenimento dei selvatici.
Il Consiglio Regionale è chiamato a dare risposte concrete al settore agricolo, riconoscendo ulteriormente la sua importanza economica e sociale: secondo l’associazione, però, questo riconoscimento è rimasto fermo alle parole. Le discussioni sulle modifiche sono ancora ferme in Commissione Agricoltura, Caccia e Pesca, ma D’Amico ha spiegato come sia rimasta ancora un po’ di pazienza, nonostante potrebbe trasformarsi presto in disperazione.