Tre giorni fa, martedì 21 maggio 2019, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha deciso di annullare il piano per la gestione dei cinghiali in questo territorio, una delibera approvata la scorsa estate (per la precisione il 7 agosto 2018). Dopo neanche un anno bisogna fare i conti con questa scelta dei giudici che hanno dato ragione alla tesi del WWF, sostenuto da APS SOS Natura. In poche parole i cacciatori non hanno la possibilità di esercitare l’attività nelle aree protette, neanche tramite la caccia di selezione.
Secondo il TAR campano, infatti, gli ambientalisti vanno appoggiati per quel che riguarda alcuni principi, in primis il divieto di realizzare piani di controllo delle popolazioni di fauna selvatica senza che ci sia un esperimento di efficaci metodi di tipo ecologico. Tra l’altro, il cosiddetto Piano Cinghiali è stato giudicato come illegittimo a causa dell’assenza della necessaria procedura VAS (sigla che identifica la Valutazione Ambientale Strategica).
Per tutte queste ragioni è stato bocciato e annullato per la violazione della legge. Si attende ora una replica da parte del mondo venatorio, anche perchè non è la prima delibera che riguarda gli ungulati che viene prima impugnata e poi sospesa nonostante l’emergenza sia molto sentita in ogni zona del paese.