Il mercato propone molte munizioni atossiche senza piombo e per ogni calibro: i costi, di poco superiori rispetto alla cartuccia classica, non rappresentano un problema per i cacciatori di selezione, inoltre piccole aziende italiane si stanno specializzando in questa produzione. Galizzi ha sottolineato i risultati validi dei test, non solo nel nostro paese, senza dimenticare che non hanno ragione di esistere i dubbi sulla minore capacità di bloccare il selvatico sul posto. La soluzione prospettata dal vicepresidente provinciale è quella di approfondire il problema con dati tecnici e scientifici, in modo che i cacciatori non subiscano imposizioni.
I consigli di Galizzi sono diversi. Anzitutto, il codice etico di un cacciatore di selezione dovrebbe prevedere la frequenza periodica di allenamento al poligono, la taratura dell’arma a 200 metri, la caccia insieme a un amico o a un bravo maestro e la sperimentazione della reale capacità di tiro prima di provare quelli a lunga distanza. Federcaccia Bergamo, infine, ha accolto con favore l’uso delle palle monolitiche, capaci di aprirsi a petalo e di non disperdere materiale nella carcassa dell’animale colpito.