Un problema che diventerà presto una risorsa preziosa. Dino Pepe, assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, è tornato a parlare della filiera certificata delle carni di cinghiale, un progetto che promette molto bene. Si tratta di uno dei punti principali del Piano di Sviluppo Rurale. L’ente locale metterà a disposizione 400mila euro per finanziare la costruzione di mattatoi, centri per la lavorazione della carne, centri di raccolta e altre strutture simili.
In questo modo gli ungulati abbattuti durante la braccata o con la caccia di selezione verranno venduti in seguito a una serie di controlli molto accurati. Le attività sono tutte autorizzate dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Molti soggetti hanno mostrato interesse per il bando e ora sono in fase di valutazione le varie proposte, l’auspicio della Regione è che l’erogazione dei fondi avvenga entro la fine del 2018.
Una procedura avviata due anni fa ha illustrato l’iter da seguire e i controlli sanitari necessari per la vendita della carne dei cinghiali cacciati. I destinatari potranno essere i ristoratori o la grossa distribuzione in generale. Il prodotto sarà numeroso, oltre che sicuro, tipico e certificato. Una cosa simile accade nelle Marche e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, non resta che seguire il medesimo esempio.