Arci Caccia ha commentato l’ennesima proroga che sta riguardando il piano faunistico venatorio del Veneto. L’associazione era convinta che ci sarebbe stata una situazione del genere nonostante le promesse fatte per diverso tempo. In poche parole, il Consiglio Regionale ha deciso di spostare la validità del documento fino al 31 dicembre del 2020, nonostante il piano stesso sia scaduto da ormai cinque anni. Ecco come prosegue il comunicato: “Ancor peggio è che la scadenza viene fissata al 31 dicembre proprio mentre la stagione venatoria è ancora in corso.
E che dire del 2020? Ricordiamo a tutti che questa legislazione regionale scadrà nella primavera del 2020. Viene quindi spontaneo chiedersi se si vuol rimandare tutta la questione al nuovo consiglio che si insedierà nell’estate del prossimo anno: diversamente si sarebbe potuta ipotizzare una scadenza al termine della prossima stagione venatoria e quindi a febbraio 2020. Certo il provvedimento deve ancora passare al vaglio del Consiglio Regionale ma non pensiamo cambierà di molto.
Il protrarsi delle continue dilazioni del Nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale (costato ad oggi dalla sua scadenza centinaia di migliaia di euro in studi e progetti), oltre ad essere una perdita di risorse e di tempo inaccettabili, è una perdita di credibilità per l’intero mondo venatorio in quanto vengono meno le risposte a molteplici e pressanti interrogativi quali, ad esempio, la gestione dei grandi ungulati e dei carnivori (sicurezza e danni), il confronto e la gestione del territorio con il mondo agricolo e produttivo. Che dire, nell’attesa della promulgazione di questa ulteriore proroga, aspettiamo fiduciosi la completa pubblicazione del Nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale e le successive consultazioni per poter esprimere le nostre osservazioni”.