Gli esponenti politici hanno scelto Federcaccia, in quanto associazione maggiormente rappresentativa del mondo venatorio, quale interlocutore sull’argomento. Tutti i candidati hanno sottoscritto il manifesto con le linee di indirizzo della Cabina di Regia del mondo venatorio (costituita dalle Associazioni Venatorie riconosciute e dal CNCN – Comitato Nazionale Caccia e Natura), scritto con l’obbiettivo di dare più forza e rappresentanza, nei futuri programmi politici europei, i principi e la realtà associativa che oggettivamente rappresenta la caccia oggi in Italia.
Sei sono i principi fondamentali elencati nel manifesto: la figura del cacciatore come uno dei principali artefici della gestione del territorio e della biodiversità; il ruolo del mondo venatorio nella creazione, conservazione e ripristino di un ambiente naturale equilibrato e nell’eradicazione delle specie alloctone; l’importanza della creazione di una filiera alimentare tracciata delle carni di selvaggina, con protagonista lo stesso mondo venatorio; il valore economico-occupazionale espresso dal settore e dal suo indotto, con i suoi quasi 100 mila e 7,3 miliardi di euro generati, pari allo 0,44% del Pil nazionale; le possibili sinergie tra mondo agricolo e mondo venatorio in chiave biodiversità; le prossime sfide che si prospettano a livello europeo, vale a dire la Pac post 2020, i Key Concepts riguardo le specie migratorie, il dossier grandi carnivori e il dossier piombo e direttiva micro-plastica. I candidati, infine, hanno tutti sottoscritto la propria disponibilità – una volta eletti – a far parte dell’intergruppo parlamentare “Biodiversità, Ruralità e Caccia”.