Un sondaggio in forma anonima
La Presidenza regionale dell’Umbria della Associazione Nazionale Libera Caccia
([email protected]) ha reso pubblici i risultati del sondaggio promosso in occasione dell’ultima edizione del Caccia Village di Bastia Umbra (PG). Il sondaggio, effettuato in maniera assolutamente anonima, ha permesso ai cacciatori e ai pescatori dell’Umbria di “dare i voti” all’operato della Regione, indicando, al tempo stesso, ai politici locali e nazionali (almeno per alcune materie) le azioni che vorrebbero fossero messe in atto per poter praticare al meglio la loro passione. Nella sede della Associazione Nazionale della Libera Caccia e Pesca dell’Umbria, alla presenza del presidente regionale Lando Loretoni, di una rappresentante delle guardie volontarie e di numerosi cacciatori e pescatori (molti dei quali non iscritti alla Libera Caccia) sono state aperte le urne e conteggiate le schede depositate nei tre giorni della fiera. Delle oltre 3mila schede distribuite, ne sono state depositate nelle urne 2637 e il 4% di esse è risultato in bianco o compilato solo parzialmente.
I risultati del sondaggio
Quanto al voto complessivamente assegnato alla Regione circa le politiche su caccia, pesca e ambiente, il 61% di coloro che hanno votato ritiene l’azione non sufficiente (“insufficiente” per il 31% e “molto insufficiente” per il 30%). Mentre per il 20% lavoro regionale è stato giudicato “sufficiente” e per il 19% “più che sufficiente”.
1) Come giudichi l’operato della Regione Umbria, negli ultimi 3 anni, in materia di caccia, pesca e ambiente?
– Più che sufficiente 19%
– Sufficiente 20%
– Insufficiente 31%
– Molto insufficiente 30%
Queste le risposte sui quesiti di merito:
2) La Regione Umbria dovrebbe farsi promotrice presso le Autorità nazionali per far abolire e/o riformare l’Ispra?
NO 2%
SI 93%
BIANCA 5%
3) La Regione Umbria dovrebbe intervenire affinché i tre Atc umbri amministrino i propri ambiti con norme e procedure uguali?
NO 2%
SI 95%
BIANCA 3%
4) La Regione Umbria dovrebbe intervenire affinché i tre Atc umbri siano riportati al loro ruolo originale, quello di “gestire”?
NO 2%
SI 94%
BIANCA 4%
5) La Regione Umbria dovrebbe intervenire affinché i tre Atc umbri uniformino le quote annuali nella misura massima di 25,00 euro?
NO 2%
SI 94%
BIANCA 4%
6) La Regione Umbria dovrebbe dare la possibilità di pagare le tasse regionali con forme di pagamento alternative e diverse rispetto al PagoPA?
NO 3%
SI 95%
BIANCA 2%
7) La Regione Umbria dovrebbe riaprire i valichi montani all’attività venatoria?
NO 31%
SI 66%
BIANCA 3%
8) La Regione Umbria dovrebbe impedire che i danni provocati dalla fauna selvatica , facente parte del Patrimonio indisponibile dello Stato (e quindi delle Regioni) siano risarciti dai cacciatori?
NO 30%
SI 65%
BIANCA 5%
9) La Regione Umbria dovrebbe permettere la caccia in deroga alle seguenti specie?
tortora dal collare SI 96% NO 0% BIANCA 4%
storno SI 96% NO 0% BIANCA 4%
piccione selvatico SI 96% NO 0% BIANCA 4%
10) La Regione Umbria dovrebbe tutelare la trota “Fario” in quanto specie preziosa per le acque interne?
NO 4%
SI 92%
BIANCA 4%
11) La Regione Umbria dovrebbe incentivare il ripopolamento della selvaggina stanziale?
NO 6%%
SI 91%
BIANCA 3%
12) La Regione Umbria dovrebbe aumentare il carniere giornaliero delle specie allodola e
colombaccio da 10 a 20 unità come in altre Regioni?
NO 18%
SI 79%
BIANCA 3%
Le parole del presidente
“Indicazioni per la fine della legislatura e per la prossima campagna elettorale”
Al termine delle operazioni di spoglio e alla luce dei risultati registrati, il presidente Lando Loretoni ha tratto alcune conclusioni di carattere politico-venatorio, con le indicazioni per la fine della legislatura e per la prossima campagna elettorale. “Alcuni risultati – afferma Loretoni – sono stati addirittura plebiscitari, come nel caso della caccia in deroga a tortora dal collare, storno e piccione selvatico; sulla pesca alla trota fario; sul ruolo degli Atc. Ma, in genere, anche per gli altri quesiti le indicazioni fornite dal sondaggio sono state estremamente chiare, con richieste di cambiamento anche da parte di quel 39% di cacciatori e pescatori che comunque giudica positiva l’azione della Regione”. “Questa iniziativa – aggiunge il presidente regionale – è stata voluta per un confronto con tutta la base dei cacciatori e pescatori regionali (non solo quelli iscritti alla Anlc), e al tempo stesso per avere la conferma del consenso riscosso dalle iniziative che la Libera Caccia sta portando avanti in Umbria”. “Al di là degli aspetti associativi – ha infine concluso Lando Loretoni – è innegabile che il valore di questa iniziativa sta proprio nel significato ‘partecipativo’ di cacciatori e pescatori alle vicende che riguardano la politica venatoria regionale, stimolando l’intervento diretto di ciascuno e, soprattutto, il confronto dialettico e costruttivo fra le varie componenti dell’associazionismo venatorio locale, che deve far arrivare la sua voce all’indirizzo dei palazzi del potere” (fonte: ANLC).