Stefano Ravelli, numero uno dell’Associazione Cacciatori Trentini, ha espresso la propria opinione sulla recente soppressione del Comitato Faunistico che tanto ha fatto discutere. Per il presidente di ACT, la Giunta Provinciale ha operato correttamente e questa cancellazione deve essere accolta con favore. In particolare, per questo giudizio sono stati ricordati i difetti dell’organismo, vale a dire la trasformazione da ente che approfondiva le questioni tecniche a luogo di analisi e valutazioni piene di polemiche.
Inoltre, le virtù sarebbero state rese note da chi frequentava molto di rado il comitato stesso. La valutazione di Ravelli non lascia spazio a dubbi: “Volendo rispondere alle critiche che vengono rivolte al provvedimento, partirei da chi afferma che la caccia in Trentino sarebbe quella che è grazie al Comitato Faunistico, che ne avrebbe garantito anche l’autogestione.
La specificità della caccia in Trentino è legata a due fattori che precedono di gran lunga la nascita del Comitato e che nulla hanno a che vedere con questo”. Per il presidente dell’associazione venatoria trentina non ci sarà alcun sovvertimento dell’assetto attuale di competenze, senza dimenticare quello delle regole per la gestione dal punto di vista faunistico e venatorio. Il vicepresidente Rensi, infine, ha sottolineato come nel 2011 ci fosse stata la sottolineatura delle criticità dell’organo, dunque la soppressione può essere accettata senza problemi.