La Federcaccia comunale e la sezione toscana dell’Associazione Nazionale Libera Caccia hanno respinto ogni accusa in merito agli abbattimenti di Ibis Eremita in provincia di Livorno. Il documento diffuso da Waldrappteam, il progetto europeo che si occupa della reintroduzione di questa specie, un esemplare è stato ucciso nel 2011, un altro nel 2014 e infine un altro ancora lo scorso anno.
I cacciatori non ci stanno e non vogliono essere coinvolti, assicurando però la massima collaborazione al progetto. Inoltre, il mondo venatorio locale ha precisato come gli abbattimenti non siano avvenuti sul Promontorio. Il Livornese è una delle aree a maggior rischio per quel che riguarda il bracconaggio degli Ibis in Italia. Il progetto comunitario ha chiesto una serie di misure urgenti per garantire la sicurezza dei volatili nella loro migrazione, scongiurando altri danni dal punto di vista ambientale.
Federcaccia ha spiegato come non ci siano riscontri di esemplari abbattuti nel promontorio, bollando come strumentalizzazione le dichiarazioni del mondo ambientalista. Libera Caccia ha confermato queste frasi, come anche la presenza di testimoni preziosi, gli agenti incaricati di controllare la zona. L’unico episodio accertato risale al 2012, quando un uomo con la licenza di caccia venne multato e punito. La popolazione ammonta a 90 Ibis e anche poche uccisioni rischiano di compromettere un progetto tanto importante.