La sezione provinciale di Terni della Federazione Italiana della Caccia ha commentato la situazione relativa al prelievo degli ungulati in Umbria. L’associazione ha ricevuto diverse lamentele da parte degli associati, tenendo conto dell’emergenza continua e dei danni alle produzioni agricole. In particolare, i cacciatori non riescono a organizzare facilmente le braccate con la presenza obbligatoria degli organi di vigilanza, nonostante fosse chiaro fin dall’inizio che le guardie sarebbero state insufficienti per le esigenze del contenimento del cinghiale.
Un altro problema è quello dei giorni fissati in calendario, vale a dire giovedì e sabato: molti cacciatori sono impegnati con il lavoro ed è quindi complicato coinvolgere un numero adeguato di partecipanti nei giorni feriali, ragione per cui sarebbe stata preferibile la domenica. I cacciatori che hanno optato per il prelievo in forma singola, poi, non capiscono la loro esclusione dalla gestione della specie.
Infine, le lamentele si riferiscono alla richiesta di un contributo straordinario in denaro per consentire la visita sanitaria dei capi che sono stati abbattuti: la realtà venatoria ternana ha già versato una somma forfettaria all’inizio della stagione venatoria, dunque anche questo è un argomento da chiarire e approfondire.
il cacciatore deve imparare a dire NO! quando le richieste sono palesemente immotivate…