Marco Efisio Pisanu, presidente della sezione regionale della Sardegna di Caccia, Pesca, Ambiente, ha pubblicato una nota per precisare il suo punto di vista sulla richiesta di chiusura della stagione venatoria a causa di incendi e siccità. Pisanu ha sottolineato come i cacciatori sardi abbiano già deciso di auto-limitarsi nei territori in cui ci saranno pericoli reali per la salvaguardia della selvaggina.
Il mondo venatorio isolano sa dove fare i prelievi, rispettando la legge e tutelando le specie che consentono di coltivare la sua passione. CPA Sardegna è infastidita dal fatto che in occasione di qualsiasi calamità i moralisti credano di risolvere i problemi chiudendo la caccia. Un atteggiamento del genere rende poco credibili queste persone. In particolare, l’ultimo comunicato del WWF non viene considerato utile ai fini della tutela di ambiente e fauna, oltre che poco fruttuoso.
Tra l’altro, si tratta di una nota pubblicata da Roma e nessuno del WWF Sardegna ha effettuato dei sopralluoghi. Non bisogna neanche dimenticare che dei 2200 ettari bruciati, ben 2mila erano già interdetti alla caccia. Pisanu ha aggiunto come sarebbe bello sapere che anche le associazioni ambientaliste, al pari di quelle venatorie, si stanno attivando in modo concreto per aiutare le persone che ne hanno bisogno. L’augurio, poi, è che i soldi delle cause vinte siano impiegati per queste cause.