I cacciatori sardi e la Regione che li rappresenta non sono mai stati così distanti come in questo momento. In particolare, Marco Efisio Pisanu, numero uno di Caccia Pesca Ambiente, ha ricordato le responsabilità dell’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano. Ogni anno gli oltre 40mila cacciatori isolani pagano un milione di euro per coprire la tassa regionale, senza dimenticare le tasse di concessioni governative.
Questi soldi sono destinati a finanziare, tra l’altro, il censimento e il monitoraggio della fauna selvatica. Pisanu vuole sapere quanto di questo denaro sia utilizzato dalla Regione per i fini effettivi. L’istituzione degli Ambiti Territoriali di Caccia da parte dell’Assessorato non ha mai convinto, visto che si rischia un sovraccarico del prelievo venatorio in alcune zone. Pisanu ha sottolineato come in pochi sappiano che si potrebbe passare da due giorni fissi di caccia (come avviene finora) ai tre giorni a scelta su 5 disponibili.
L’auspicio di CPA Sardegna è che la politica intervenga in modo deciso. Il ricorso ambientalista e la sentenza del TAR dello scorso 16 settembre hanno letteralmente “imprigionato” i cacciatori sardi, privandoli del prelievo delle pernici e delle lepri. L’associazione di Pisanu è intenzionata a presentare una denuncia alla Corte dei Conti per segnalare l’eventuale spreco di risorse pubbliche, anche perchè l’accesso agli atti ha permesso di scoprire che non tutti i soldi versati sono stati usati per gli obiettivi previsti.