L’allarme lanciato dalla stampa francese in questi giorni sul calo dei volatili non ha ovviamente lasciato indifferente l’ANUUMigratoristi. L’associazione venatoria ha approfondito le dichiarazioni del Museo Nazionale di Storia Naturale e del Centro Nazionale di Ricerche Scientifiche. In pratica, il pericolo che l’avifauna nidificante è in crescita ed è legato alle terre coltivate, soprattutto in seguito alla fine del set-aside faunistico che è stato imposto dalla Politica Agricola Comune.
Il modello agricolo sta distruggendo gli insetti grazie a una nuova generazione di insetticidi che vengono definiti senza mezzi termini “neurotossici”, molto efficaci e potenti. Gli insetticidi e i pesticidi sono considerati fondamentali per le produzioni intensive. Quindi il problema è legato proprio al modello stesso: secondo l’ANUU per preservare la biodiversità delle campagne è necessario ripensare tutto, puntand sia al supporto delle strategie che delle risorse del settore primario.
L’associazione ha ricordato il forte legame tra agricoltura e caccia: come tutti i cittadini, infatti, i cacciatori hanno l’interesse a far trionfare il benessere e la disponibilità di risorse alimentare. Non può comunque mancare un ambiente salubre e accogliente per ogni singola forma di vita, tra cui appunto la fauna selvatica.