Tribunale di Brescia blindato due giorni fa. Il servizio d’ordine è stato predisposto in attesa di una trentina di cacciatori autorizzati a manifestare a sostegno di un cacciatore bresciano in aula. Si tratta di un cacciatore che aveva denunciato due agenti della Forestale per una perquisizione violenta che era stata ripresa da una telecamera installata all’esterno del capanno dell’uomo a Pozzuolo di Alone nel Comune di Casto in Valsabbia. La Procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta e si è discussa l’opposizione all’archiviazione presentata dal legale del cacciatore. Il giudice si è riservato di decidere.
L’onorevole Pietro Fiocchi era presente e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Ho indetto e partecipato insieme a militanti di Fratelli d’Italia e cittadini cacciatori bresciani alla Manifestazione nei pressi del Tribunale che si è svolta in modo civile e corretto, in concomitanza ad un dibattimento riguardo modalità di un controllo venatorio. Vorrei chiarire, a scanso di equivoci, che lo scopo non è quello di sottrarsi ai controlli ma di opporsi a certe modalità con cui essi vengono effettuati. Rammento che vi sono delle regole che vanno rispettate da tutti sia controllati che controllori, eventuali abusi e violazioni debbono essere denunciati e sanzionati senza eccezione alcuna.
Il cacciatore ha la fedina penale pulita quindi, fino a prova contraria, è un cittadino onesto e dovrebbe essere considerato e trattato come tale. Ho saputo di controlli e perquisizioni domiciliari in Provincia di Brescia con un dispiegamento di forze a mio avviso fuori dalla norma, quasi si trattasse di ben altre categorie che popolano e spacciano nelle periferie e fuori delle stazioni ferroviarie. Sento l’esigenza e concludo, di far presente che numerosi atti vandalici nel bresciano nei confronti di appostamenti fissi di caccia e di loro pertinenze, effettuati da sedicenti gruppi animalisti rimangono tuttora impuniti. I cittadini cacciatori pertanto non si sentono tutelati e talvolta vessati nei controlli, ciò in uno Stato di diritto non è assolutamente concepibile».