Una volta si diceva che la politica era trasversale alla pratica venatoria, ma oggi sappiamo bene che non è così. La caccia dipende direttamente o verticalmente dalla politica, che sia regionale, governativa o europea, quindi porte aperte in ACL ai candidati alle prossime elezioni europee, quelle del 26 maggio, ma solo a quelli che condividono chiaramente la nostra passione e le nostre tradizioni. Dopo Lara Comi, già vicepresidente del PPE, è stata la volta di Pietro Fiocchi, candidato indipendente con Fratelli d’Italia nella circoscrizione Nord Ovest (Lombardia -Piemonte-Liguria e Val d’Aosta.
La prima, Lara Comi, la conosciamo da tempo avendo avuto modo di collaborare con lei e constatarne la serietà politica. Il secondo proviene dal settore armiero e da una famiglia di cacciatori ed ha sicuramente le capacità e le conoscenze per rappresentare la caccia in Europa. Ora ci stanno chiedendo incontri con altri candidati, della Lega e di altri gruppi che ACL sarà ben lieta di ascoltare. “Questo è il famoso periodo del “caro amico cacciatore” dove le lusinghe e le promesse si sprecano ed è per questo che come ACL non abbiamo ancora preso una decisione e non ci siamo schierati con nessuno.
Il voto è una cosa seria e avendo ancora qualche settimana davanti, prima di dare indicazioni ai nostri associati oppure di lasciare ai singoli libera scelta di espressione, vogliamo ponderare bene questa cosa”. Così dichiara Carlo Bravo, presidente regionale dell’Associazione Cacciatori Lombardi, un associazione di cacciatori che tra Brescia e Bergamo e in altre zone della Lombardia può contare su di un bacino di ben oltre 4mila voti, escludendo, mogli, figli, fidanzate e parenti tutti vicini alle tradizioni venatorie. Un bel gruzzolo di voti che farebbe comodo a tanti e che potrebbero fare la differenza. “Non discutiamo la serietà e le capacità dei singoli candidati – ribadisce Carlo Bravo- ma oltre alle promesse, pur consapevoli delle difficoltà, ci occorrono garanzie” .