I numeri dell’ultima edizione
Chiusa la prima tranche di iscrizioni a fine marzo, i primi risultati di Operazione Paladini del Territorio: dopo il successo registrato nel 2022 e nel 2023, raccolte già oltre 50 adesioni in tutta Italia in soli due mesi e un totale previsto di più di 600 ore impiegate in attività di volontariato. Per la sua terza edizione, Fondazione UNA ha rinnovato il progetto, trasformandolo in una vera e propria piattaforma, aperta ad accogliere tutte le iniziative organizzate a livello locale, senza più alcun limite temporale. Per iscriversi nella seconda tranche di adesioni, in partenza ad aprile, le associazioni possono compilare il modulo disponibile nella pagina dedicata a Operazione Paladini del Territorio sul sito di Fondazione UNA (www.fondazioneuna.org). Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – chiusa a fine marzo la prima tranche di iscrizioni, comunica i primi risultati dell’Operazione Paladini del Territorio, che quest’anno si presenta rinnovata nel format. Nei primi due mesi di apertura delle iscrizioni, sono già state oltre 50 le iniziative candidate, per un totale previsto di più di 600 ore donate alla comunità dai cacciatori, che saranno impegnati in diverse attività di volontariato, dal ripristino di aree verdi inquinate alla raccolta rifiuti e fino ad attività di divulgazione.
Chi ha partecipato
Le prime iniziative si sono svolte nel corso del mese di marzo, coinvolgendo oltre un centinaio di partecipanti. Le Associazioni Venatorie Cecinesi – Comitato di gestione AAC Laghetti della Magona (Livorno) hanno dato il via alle operazioni dei Paladini con un’attività di raccolta rifiuti, a cui hanno fatto seguito il Circolo Cacciatori Naturalisti Palmesi di Reggio Calabria, le sezioni Federcaccia di Borgonato di Corte Franca, Polevano, Provaglio Val Sabbia e l’Associazione CPA di Carpenedolo, in provincia di Brescia, la sezione Federcaccia Cremona, la sezione intercomunale Vilmo Aluigi di Ponte Buggianese e Massa e Cozzile (Federcaccia Toscana) e la sezione comunale Federcaccia di San Daniele del Friuli, a Udine. Nelle prossime settimane sono previste iniziative in tutta Italia, dal Piemonte alla Puglia, passando per le Marche e l’Umbria, il Molise, il Lazio e l’Emilia-Romagna. Operazione Paladini del Territorio è un’iniziativa nata dal desiderio del mondo venatorio di contribuire attivamente alla preservazione e cura dell’ambiente e che nel corso delle due edizioni precedenti ha contribuito ad avvicinare le comunità presenti sui territori a quelle venatorie attive localmente, mostrando concretamente cosa significhi essere un cacciatore-paladino. Per il 2024, l’iniziativa si è ampliata, trasformandosi in una vera e propria piattaforma atta ad accogliere tutte le iniziative di volontariato organizzate dalle sezioni venatorie locali e nazionali, senza più alcun limite temporale, e con l’obiettivo di mettere a sistema tutte le azioni a impatto positivo operate dai cacciatori nel corso dei dodici mesi dell’anno.
L’impatto del mondo venatorio
Al cuore del rinnovato format dell’Operazione, c’è la volontà di mettersi al servizio delle comunità e del territorio, per amplificare ulteriormente l’impatto positivo delle sezioni locali del mondo venatorio sui paesi e sulle province che hanno beneficiato, e che continueranno a beneficiare, del loro operato. “Il successo che l’Operazione Paladini del Territorio sta riscontrando in termini di adesioni anche per questo terzo anno ci conferma, ancora una volta, che il desiderio del mondo venatorio di porsi al servizio della comunità in cui si inserisce è reale e tangibile” commenta Maurizio Zipponi, presidente di Fondazione UNA. “Crediamo che quello del cacciatore sia un ruolo chiave, a livello sociale, e iniziative come quelle dei Paladini, a tutela e salvaguardia dell’ambiente, del territorio, delle comunità, sono l’esempio concreto di una rinnovata autopercezione del mondo venatorio. Deve essere questo il punto di partenza per una promozione convinta di un modello di caccia nuovo, sostenibile, responsabile.” Anche per questa edizione, la Fondazione può contare sul supporto delle associazioni venatorie socie, Federcaccia, Enalcaccia e Arcicaccia, oltre che su quello di Assoarmieri, che con Fondazione UNA è promotore di un progetto nazionale di divulgazione e promozione di un modello sostenibile di caccia rivolto specificamente alla rete delle armerie nazionali, fondamentale luogo di scambio e incontro per i cacciatori a livello locale (fonte: FIDC).