Le sezioni di Piombino di Libera Caccia, Arci Caccia, Enalcaccia e Federcaccia, hanno diffuso un comunicato congiunto:
“In merito alla petizione on line lanciata per la chiusura dell’attività venatoria sul promontorio di Piombino, come Presidenti di tutte le Associazioni Venatorie della città ci pare quanto mai opportuno fare chiarezza una volta per tutte sulla situazione. Da parte degli anticaccia più accaniti che scrivono articoli additando i cacciatori Piombinesi delle più triviali ed efferate attività, innanzitutto sarebbe il caso, per evitare conseguenze legali, di comprovare con fatti documentati ciò che si afferma, perché da parte nostra non è più sopportabile trovarsi sul groppone certe accuse gratuite: l’articolo sulla petizione sarà oggetto di un esame approfondito da parte dei nostri legali.
Ma quello che sembra che parecchi leoni da tastiera non abbiano ancora ben capito è che il tanto vituperato articolo 842 del Codice Civile che consente ai detentori di Porto d’Armi di entrare sui territori altrui, a meno che siano presenti colture in atto e siano opportunamente tabellate, per uso e consuetudine, da sempre, consente che tutti gli altri fruitori dei boschi e delle campagne possano liberamente esercitare lo stesso diritto. E questo accade dovunque, in Italia, non solo sul nostro promontorio. L’art. 842 è una conquista di democrazia e di libertà, altrochè fregnacce dette a caso, o peggio per interesse di pochi talebani anticaccia. Da sempre infatti sul Promontorio che è tutta una serie di proprietà private, delle quali solo un proprietario possiede circa 614 ettari su un totale circa di 1000, i Piombinesi, si che ci vanno a caccia, ma vanno anche a funghi, asparagi, chiocciole, castagne, mountain bike, pesca dilettantistica, ultimamente anche un nutrito gruppo del Soft Air (la guerra simulata) fino ai semplici escursionisti da pic-nic e turisti in generale.
Il Promontorio è aperto a chiunque voglia usufruirne: nell’ottobre e novembre vi si svolge la caccia alla selvaggina migratoria. Quella agli ungulati, che è indispensabile altrimenti i branchi di cinghiali distruggerebbero tutte le colture intorno a Piombino spingendosi a grufolare fino in Piazza Bovio, si svolge per battute in territori ben delimitati fino alla fine di gennaio. Nel caso in cui la petizione riuscisse ad avere il risultato sperato da chi la promuove, potrebbe verificarsi il caso, e si può essere ben certi che andrà cosi, che i proprietari privati chiudano tutto con reti e cancelli e che facciano PAGARE chiunque voglia passare, per esercitare tutte quelle attività che da sempre, GRAZIE AI CACCIATORI, hanno praticato e continuano a praticare. Mano al portafoglio, per qualunque cosa, funghi, biciclette, camminate etc etc.
Se si vuole che vada a finire cosi’, è bene che gli abitanti della città firmino immediatamente la petizione online. Se si vuole invece che i cacciatori continuino la loro attività venatoria, ma anche di controllo di strade e incendi, di manutenzione della sentieristica, di pulizia del bosco da ogni genere di nefandezze lasciate da tutti, specialmente da chi critica il rimbombare di una schioppettata data da persone irreprensibili sotto tutti gli aspetti in special modo quello penale altrimenti la Questura non concede la licenza di caccia, allora sarà utile lasciar perdere inutili petizioni fatte da sparuti animalisti che non si fanno mai vedere quando davvero c’è da attivarsi nella reale difesa della natura”.