Questi cani hanno la possibilità di uscire senza guinzaglio solamente nel periodo venatorio e quindici giorni prima dell’apertura della caccia. Ecco perché è stata richiesta l’istituzione di zone senza sparo e senza immissione di selvaggina in cui far correre liberamente il cane. Non sono mancate le critiche alle zone in cui vige il divieto di caccia. Secondo la legge italiana, infatti, le superfici in cui devono essere presenti parchi e oasi di protezione non devono andare oltre il 30% del territorio, mentre nel Lazio si sta sfiorando il 50%.
I cacciatori frascatani hanno accusato proprio queste zone protette, ormai “voragini per il denaro pubblico”, oltre che responsabili dello squilibrio ambientale. Infine, si è discusso dell’accanimento crescente da parte di alcuni ambienti contro la caccia, quando invece i veri difensori della natura sono proprio i cacciatori che si trasformano in sentinelle del bosco e della natura.