Elio Battorti, coordinatore provinciale dell’Arci Caccia di Belluno e Giuliano Ezzelini Storti, presidente regionale di Arci Caccia Veneto, hanno approfondito la questione dell’attività venatoria bellunese e dell’autonomia. Come si legge nel comunicato congiunto, si avvicina l’apertura generale della caccia e sembra opportuno dire qualcosa in materia di autonomia gestionale di Belluno, a fronte delle ultime modifiche legislative intervenute dalla Regione Veneto. “Per fare chiarezza, per dire a che punto siamo fuori dagli scontri legittimi della politica partitica. Da qualche anno l’ARCI Caccia del Veneto, in collaborazione con il Provinciale di Belluno, il Nazionale e in sinergia con la politica del territorio, si batte per il riconoscimento dell’autonomia gestionale di Belluno in materia venatoria.
Anche quando altre associazioni nazionali, Provinciali e regionali non volevano nemmeno sentirne parlare o facevano finta che il “caso” fosse una battaglia persa. Per questo, assieme al mondo venatorio bellunese, ci siamo fatti portavoce delle istanze di mantenere la gestione venatoria in Provincia, come si faceva fino ad oggi, presso la Regione Veneto: quando nessuno a Venezia riteneva opportuno decentrare, nonostante lo Statuto del Veneto riconosca alla Provincia di Belluno maggior autonomia. Dopo questa prima azione si è smossa la maggioranza politica in Regione Veneto, garantendo, rassicurando anche sui media che le preoccupazioni erano eccessive e che qualcosa si sarebbe fatto: il primo anno è arrivato un ordine del giorno approvato dal Consiglio.
In tutte le riunioni in fino a ieri in Regione l’ARCI Caccia del Veneto, come scritto nei Verbali e nei resoconti ha continuato la battaglia ribadendo di dar seguito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio. Quest’anno la Regione ha apportato alcune modifiche alla legislazione in materia di gestione della Caccia, per la Provincia di Belluno: merito nostro? No, ma sicuramente con il nostro costante e continuo contributo. Riteniamo sufficiente quanto approvato dal Consiglio Regionale? No. Ma lo riteniamo una passo avanti, se guardiamo da dove siamo partiti. Quindi possiamo dire che siamo sulla strada giusta, esprimiamo soddisfazione per quanto approvato, ma si deve avere maggior coraggio e provare a fare di più.
Il “federalismo Provinciale venatorio” del Veneto negli anni è stato un patrimonio gestionale, un peccato sarebbe disperdere competenze, risorse e qualità gestionali. Come proseguiremo la nostra battaglia? La Giunta Regionale ha avviato l’iter per l’approvazione del nuovo Piano Faunistico Regionale: continueremo lì la nostra iniziativa per potenziare l’autonomia gestionale di Belluno in materia di caccia, possiamo farcela! Quanto ci stanno a proseguire? Quanti vorranno fare questa battaglia? Questa è la vera sfida con il futuro. Potrà Belluno contagiare il resto del Veneto? Noi vogliamo provarci”.