Sulla pagina Facebook ufficiale è apparsa in queste ore una importante nota dell’ACMA, l’Associazione Cacciatori Migratori Acquatici. Come tutta la categoria, questa sigla venatoria è in tensione a causa dell’attesa per le scelte del Ministero della Salute sul divieto di utilizzo dei richiami vivi. L’auspicio è che quest’ultimo venga sbloccato, intanto l’ACMA-Federcaccia sta lavorando per la raccolta di informazioni e per arrivare all’uso di questi richiami nei periodi in cui si registrano più problemi.
Uno dei momenti più difficili, inutile negarlo, è quello che si sta vivendo da oltre sette mesi, nello specifico dal 31 dicembre scorso. Il Ministero aveva deciso di proporre la deroga all’inizio di di agosto, ma proprio nel corso del secondo giorno di questo mese un focolaio di aviaria ha scombussolato ogni piano. Le anatre malate sono state scoperte in un laghetto di Pavia e il virus è stato valutato ad alta patogenicità. Le indagini non sono ancora terminate e bisognerà capire in che modo gli animali sono stati contagiati.
Sono previsti 20 giorni di attesa, cioè quelli relativi alla sospensione per ogni attività che coinvolge gli uccelli. Se non dovesse accadere nulla, l’ACMA è convinto che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per le Venezia possa dare un parere favorevole all’uso dei richiami vivi al Ministero. Ogni informazione utile sarà puntualmente fornita dall’associazione.