Cacciatori e politici sono concordi nel dire no a questo parco, visto che quelli già esistenti e operativi sono in difficoltà finanziarie e non avrebbe senso crearne uno nuovo. Secondo il mondo venatorio locale, l’area avrebbe come conseguenza una chiusura definitiva del territorio, il quale deve già far fronte a una serie di vincoli. Anche gli esponenti della Regione Marche la pensano allo stesso modo.
In particolare, è stata sottolineata la mancanza di fondi, nonostante una tiepida apertura nel caso si dovessero trovare questi soldi. La creazione del parco dovrebbe comunque essere accompagnata da un intento comune di cittadini, associazioni, enti e proprietari di terreni. Di questa istituzione si parla da diverso tempo, ora bisognerà tenere conto di un fronte del no così compatto e convinto.